Emilia Romagna motrice dell’Italia che viaggia verso un trasporto passeggeri più pulito

È l’Emilia-Romagna a fare da motrice per trainare l’Italia nel viaggio verso un trasporto pubblico sempre più sostenibile e meno inquinante. Un ruolo da protagonista confermato dall’entrata in servizio nella rete extraurbana di Forlì, città compresa, di sei nuovi autobus Scania Interlink alimentati a Lng, che hanno fatto il loro debutto sulle linee 156 Forlì-Ravenna, 126 Forlì-Cervia, 132 Forlì-Santa Lucia, 134 Forlì-Rocca San Casciano “trasportando” la regione all’avanguardia in Europa nel nuovo percorso d’innovazione all’insegna della sostenibilità. “Un significativo passo in avanti in un progetto strutturale di ammodernamento del parco automezzi sia in termini di efficienza, sia per rispetto ambientale”, ha commentato Gian Luca Zattini sindaco di Forlì, sottolineando come tutto sia avvenuto in un momento in cui “ l’emergenza Coronavirus sta imponendo nel trovare soluzioni organizzative adeguate,” e come “ aver imboccato la via del rinnovamento e della riorganizzazione assuma anche un significato di valore strategico”. Un valore importantissimo, generato da un esempio da seguire per il resto d’Italia come si è augurato possa accadere Roberto Caldini, Direttore Buses & Coaches di Italscania: “Il trasporto pubblico dell’Emilia-Romagna sta dimostrando grande sensibilità per il tema della sostenibilità, l’Italia, per prima in Europa ha introdotto i nuovi autobus a metano liquefatto per il trasporto extraurbano, soluzioni estremamente interessanti per il potenziale di riduzione delle emissioni ma anche per le eccellenti prestazioni ed autonomie garantite. L’augurio è che sempre più aziende di trasporto pubblico comprendano le potenzialità di questo carburante e decidano quindi di rinnovare il proprio parco circolante con importanti vantaggi sia dal punto di vista economico sia ambientale”.I nuovi autobus, tra i primi a entrare in azione in Europa, offrono notevoli vantaggi dal punto di vista della sostenibilità, come si legge in una presentazione di Italscania: “una potenziale riduzione delle emissioni di CO2 nell’ordine del 20 per cento, un abbattimento quasi assoluto delle emissioni di ossido di azoto e di particolato, oltre a una silenziosità notevole rispetto ai mezzi alimentati a gasolio”. A questi benefici si associano poi “l’autonomia di oltre 1000 chilometri” e la configurazione di spazi e allestimenti “che consente un viaggio molto confortevole sui collegamenti extraurbani: gli Interlink sono provvisti di 55 posti a sedere e 16 in piedi, climatizzazione integrale per un ambiente di viaggio ideale in ogni stagione, tendine in tessuto e cappelliera aperta nella parte alta”.Ogni bus è ovviamente stato aggiornato con tutte le avvertenze che la fase 2 del post Covid-19 impone: temporanea limitazione del numero dei passeggeri da 55 a 25, comunicazione sulle modalità di salita e discesa e delle distanze fisiche a bordo, oltre all’isolamento del conducente.L’utilizzo di mezzi alimentati a gas naturale liquefatto si innesta in un virtuoso quadro nazionale, visto che l’Italia vanta 56 dei 200 distributori di Lng attualmente presenti in Europa.

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