Quarantacinque milioni di passeggeri hanno “preso il volo”. Sparendo dagli aeroporti

Quarantacinque milioni di passeggeri hanno preso il volo. Purtroppo, però,  non in senso vero, decollando dalla pista di un aeroporto, per un viaggio di lavoro o per andare in vacanza,  ma per modo di dire, svanendo dalle statistiche e dai bilanci delle compagnie. Quarantacinque milioni di persone “bloccati a terra” dall’epidemia e dal confinamento a casa deciso dal Governo, l’ormai celebre lockdown. Continua a leggere

Le manovre di Conte & Co porteranno l’autotrasporto su una strada senza ritorno?

Sessantacinque autotrasportatori italiani su cento giudicano “del tutto insufficienti, le misure messe in campo in favore delle imprese per fronteggiare e superare l’emergenza sanitaria” e ritengono che la propria impresa “avrà certamente delle serie difficoltà”. E i titolari di 24 imprese su 100 ritengono “appena sufficienti” le manovre compiute dalla politica e comunque non in grado di impedire che “l” impresa abbia comunque delle difficoltà”. Sono il due per cento infine degli autotrasportatori ”promuove” Giuseppe Conte e il suo governo” (con il rimanente 9 per cento di responsabili d’imprese interpellati che “non aveva bisogno delle misure messe in campo”. Continua a leggere

L’autotrasporto italiano dopo il lockdown? Gode di buona salute, anzi no, è ammalatissimo

L’autotrasporto italiano gode di buona salute visto che anche durante il lockdown i mezzi pesanti hanno continuato a viaggiare? Falso. A smentire categoricamente le semplicistiche conclusioni a cui più di qualcuno è giunto sono i dati raccolti nel periodo marzo aprile su indagine periodica Format Research sulle imprese italiane dell’autotrasporto, elaborati dai responsabili dell’Ufficio studi di Conftrasporto-Confcommercio e raffrontati con i “numeri” dello stesso periodo del 2019. Numeri che indicano come il settore abbia letteralmente “perso per strada” 1,8 miliardi di fatturato, con le flotte delle imprese italiane che hanno percorso novecento milioni di chilometri in meno, spesso non riuscendo a controbilanciare il viaggio di andata (carico) con quello di ritorno (vuoto) e dunque lavorando in perdita, e con una denatalità delle imprese che che supera il 30 per cento. Continua a leggere