Esiste davvero un piano segreto dei grillini per svendere ai cinesi il porto di Taranto?

Esiste davvero un “piano segreto dei grillini” per vendere (o più probabilmente svendere?) il porto di Taranto alla Cina? È un sospetto che un senatore, Saverio De Bonis del gruppo Misto, nutre talmente forte da decidere di far avere un’interrogazione ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dello Sviluppo economico e degli Affari esteri e della cooperazione internazionale invitandoli a fornire subito maggiori informazioni proprio sul rischio che possa essere ceduto “uno degli asset più importanti e strategici per l’ingresso e l’uscita delle merci in Europa”. Un timore, quello di una possibile svendita, alimentato anche dalle notizie di stampa sull’inizio “delle grandi manovre per un investimento da parte della società cinese denominata Ferretti Group proprio nell’area “ex Belleli” dello scalo Pugliese, come ha aggiunto Saverio De Bonis secondo il quale “servirebbero piuttosto misure volte allo sviluppo del porto jonico attraverso l’incremento delle infrastrutture che migliorino e favoriscano la crescita del territorio. Per rilanciare la regione bisogna rilanciare l’impresa, l’agricoltura con tutti i suoi settori e avere un sistema di infrastrutture per rendere più competitivo il territorio. Cedere le nostre ricchezze agli stranieri, soprattutto in questo particolare momento sarebbe davvero un atto gravissimo e ingiustificabile da parte del governo Conte, così come sarebbe insensato puntare su questo progetto di insediamento produttivo nell’ambito della cantieristica nautica, anche alla luce della collocazione atlantica dell’Italia sul piano internazionale e della presenza di una base Nato strategica nella città di Taranto”.

3 risposte a “Esiste davvero un piano segreto dei grillini per svendere ai cinesi il porto di Taranto?

  1. Questi sono capaci di tutto. Prima contestavano il trasporto e le grandi opere, oggi se ne fanno un vanto per Genova (se fosse stato per loro erano ancora ai decreti). Poi contestano le grandi infrastrutture (Tav, terzo valico, gronda di Genova, traforo del Brennero, etc.etc.) ma ora condividono la richiesta di intervenire su un grande piano infrastrutturale. In più si sono venduti ai cinesi con la Via della Seta (per la verità non solo loro). Che si vuole di più? Questi sono incapaci, presuntuosi, ignoranti e, di conseguenza, dannosi per il Paese.

  2. Piero Lunardi da una parte, Danilo Toninelli o Paola De Micheli dall’altra. Un paragone che ho già letto da qualche parte… Me lo ricordo perfettamente perché avevo pensato: come mettere su un piatto della bilancia una Aston Martin e sull’altro una Alfa Romeo Arna e una Simca 1100 …..

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