Maledetti camionisti, che Dio vi benedica. Così il Coronavirus ha ucciso diabolici pregiudizi

Molti pregiudizi sono duri a morire. Quelli sul mondo dell’autotrasporto, sui camionisti, a volte durissimi. Una realtà che l’emergenza Coronavirus ha fatto riemergere dal “dimenticatoio” nel quale in troppi l’avevano lasciata affondare, sbugiardando una volta di più coloro per i quali i camionisti sono quelli “brutti, sporchi e cattivi”, che inquinano, che causano code, a volte incidenti… Parola di Paolo Uggé, vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio, pronto a tornare a scendere in campo per demolire un tabù che, “più che per questioni ideologiche che realistiche, resiste da fin troppo tempo”. Un’opera di demolizione fatta “dati alla mano”, “rileggendo” il ruolo dell’autotrasporto alla luce di un’emergenza che “sta offrendo anche l’occasione per aprire gli occhi su alcune false verità alle quali molti, caparbiamente, ancora si aggrappano, senza considerare il fondamentale ruolo del settore”, che Paolo Uggé ha riassunto in un comunicato stampa sulla demonizzazione del settore riassunta in un felicissimo titolo: “Diavolo di un Tir: un pregiudizio duro a morire”. Seguito immediatamente dalle prove che “il diavolo non esiste”. I dati dell’Ispra che, afferma Paolo Uggé, “impongono un cambio di visione. I veicoli pesanti inquinano molto, molto meno di quanto si pensi, dati alla mano, quelli degli ultimi 28 anni, smentendo un tabù che, più che per questioni ideologiche che realistiche, resiste da fin troppo tempo. Il Coronavirus ci ha indeboliti, ma ci sta offrendo anche l’occasione per aprire gli occhi su alcune false verità alle quali molti, caparbiamente, ancora si aggrappano, senza considerare il fondamentale ruolo, lo ha riconosciuto anche il Governo, che il trasporto su strada ha dimostrato di ricoprire, soprattutto in questo periodo di lockdown”, spiega sempre il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio, ricordando a tutti, dai politici ai semplici cittadini, che “senza quei ‘maledetti’ Tir il Paese si sarebbe completamente fermato. Niente cibo sulle nostre tavole, niente medicinali nella farmacie, e soprattutto niente dispositivi sanitari negli ospedali” Un mondo, quello dell’autotrasporto, che viaggia ogni giorno in soccorso di milioni di italiano ma senza essere però a sua volta aiutato, dal Governo. “Non pensiate che il settore non stia soffrendo, con committenti che rinviano i pagamenti anche di 12 mesi, con interi settori completamente fermi da mesi come per esempio quello dei traslochi, impossibilità di procurarsi un pasto caldo o di accedere ai servizi igienici per gli autisti. Eppure, al di là di questo e nonostante l’evidenza dei dati, c’è ancora chi si ostina a demonizzare i mezzi pesanti come principali inquinatori”.Tabù demolito dai numeri sottolineati con l’evidenziatore da Paolo Uggè: “Sul fronte delle polveri sottili PM10, le cui eccessive concentrazioni sono alla base dei blocchi della circolazione, nel 2018, con un contributo del 54% sul totale inquinante e una crescita del 41% negli ultimi 28 anni, è stato il riscaldamento la principale fonte di emissione. Allora perché colpire il mondo dei trasporti, se in base al Rapporto dell’Ispra sono responsabili solo del 12% delle emissioni totali e hanno ridotto il loro potere inquinante di ben il 64% rispetto al 1990? Qualcosa, dopo il lokdown dovrà cambiare anche su questo piano. I dati Ispra dovrebbero portare a nuove considerazioni e scelte politiche in tema di divieti e fonti energetiche. C’è da chiedersi fin d’ora quanto abbia senso la campagna per la de carbonizzazione del trasporto pesante, se anche qui il contributo da questo fornito alle emissioni totali di CO2 si attesta intorno al 3% del totale?”. Cosa dedurre ta tutto questo? “Per esempio, conclude Paolo Uggé, che “alla luce di tutto questo, è da respingere qualsiasi tipo di collegamento strumentale tra la diffusione del Coronavirus e l’inquinamento derivante dai trasporti”. L’ultimo di una lunghissima serie di pregiudizi messo in campo contro l’autotrasporto… Camionisti che troppe volte sono stati”maledetti”, dimenticandosi di riflettere su quanto fanno ogni giorno, senza tirarsi indietro neppure di fronte al pericolo, realissimo di “viaggiare andando incontro al contagio, alla possibile morte.  Una categoria, semmai da benedire (e, al massimo, da mandare a farsi benedire, qualche volta, di fronte a qualche manovra non esattamente fantastica…. ma questa è tutta un’altra storia…..).

27 risposte a “Maledetti camionisti, che Dio vi benedica. Così il Coronavirus ha ucciso diabolici pregiudizi

  1. Parole sante, ricordiamoci però anche dei lentissimi agricoltori che rallentano il traffico con i loro trattori! Senza il loro lavoro, probabilmente non ci sarebbe stato molto cibo da trasportare! Lavoro di 365 giorni l’anno e 24 h su 24 , per comunque garantire alimenti per tutti!

  2. Solo belle parole ma per loro non hanno fatto niente …bastava anche un piccolo gesto non far pagare il pedaggio autostradale e dare la possibiltà a loro di fare docce e cibo in autostrada, alla fine bastava poco ma come al solito solo belle parole ma niente di sostanzioso.

  3. Senza agricoltori che producono e camionisti che riforniscono dove andremo? Forse dai politici? Ma neanche li: ti chiuderebbero la porta in faccia. Bravi entrambi.

  4. Ricordiamoci di loro anche dopo che ora ci garantiscono i viveri tutti i giorni. E non e vero che causano incidenti solo loro ci sono dei pazzi che vanno a 200 al ora sulle autostrade e sono proprio quei pazzi a causare i incidenti quindi non scrivete cazzate per favore. Che sarebbe meglio che a certa gente non dovrebbero darla proprio la patente. E poi se conoscete i codice stradale dei camionisti non ce altra parola da dire.quindi zitti. E grazie a loro.

  5. Tante belle parole ma abbiamo ancora le tariffe di 10 anni fa e non c’è lavoro. Sarà dura e parecchio non fallire. Buon 25 aprile a tutti

  6. Sono un autotrasportatore e sto continuando a fare il mio lavoro come anche con pioggia neve nebbia ecc., non mi considero un eroe ma solo uno a cui piace il proprio lavoro. Continuerò a farlo finché la salute me lo permetterà. Ci tengo solo a dire una cosa: purtroppo sono convinto che, quando tutto passerà la gente e il governo ci daranno nuovamente come scontati senza però rendersi conto che qualsiasi azione ogni singola persona può permettersi di fare quotidianamente la può fare solo ed esclusivamente perché un autotrasportatore (piccolo o grande ) che sia ogni mattina decide di non fermarsi. Grazie comunque a tutti.

  7. Ok da Gobbato Fernando camionista da ormai 30 anni, speriamo che la gente abbia capito che senza di noi non si vive. Nei centri commerciali si dovrebbe mettere un cartello con scritto “tutta la merce che prendete viene trasportata da un camionista”. Ciao e grazie

  8. Sono un camionista e la verità siamo sempre stati criticati. Ma la gente non capisce che sacrifici facciamo.Spero che l’abbiano capito tutti e ci vengano incontro, anche il governo lo deve capire e ci fa aumentare lo stipendio perché se ci fermiamo i camionisti tutto si mette in ginocchio.I sacrifici che facciamo noi non sono ricompensati .E poi la vita del camionista massimo a 62anni dovrebbe andare in pensione e dare spazio ai giovani il governo lo deve capire questo .

  9. Essendo camionista ho la mia idea al riguardo.. E tutto parte dall’alto.. Per prendere soldi lo Stato a bisogno di demonizzare le categorie così come in questa categoria dell’autotrasporto.. Che fattura non poco durante l’anno.. Non so se mi sono spiegato.. Ciao..

  10. Noi il nostro lavoro lo facciamo con il cuore, ma purtroppo siamo il parafulmine della situazione. Ah, dimenticavo: dicono che l’inquinamento e colpa nostra: andate a verificare quando sono diminuiti gli incidenti da quando non ci sono più auto in giro . Andiamo avanti sempre avanti

  11. Fanno finta di capire è ci ignorano per non dare i nostri diritti, sanno esattamente senza di noi non vanno da nessuna parte. Spero che l’hanno capito è prendono in cosiderazione la nostra categoria. Ciao a tutti è buona strada.

  12. Sono un camionista da genererazioni, cari colleghi noi abbiamo una nostra logica e un nostro mondo ma spero tanto che alla fine di tutto almeno GRAZIE DI TUTTO. E di continuare con forza e coraggio al servizio del Paese. Senza cibo ne altro siamo qua sulle strade. Spero che questo riconoscimento duri anche dopo … Ciao a tutti

  13. Sono un camionista, dico solo che non è giusto mangiare panini a pranzo e cena tutti i giorni. Lo Stato non ci considera lasciando autogrill chiusi e bagni chiusi . Non siamo animali, abbiamo bisogno di farci una doccia. Se la categoria degli autotrasportatori in questo Paese vuole scioperare per i nostri diritti sarò il primo a fermarmi.

  14. Sono impiegato del volante. Parole sante del ministro. Soprattutto nelle ultime righe. Mi è venuta la pelle d’oca. Mi auguro che dopo questa emergenza, le persone ci rispettino. Ciao a tutti i colleghi.

  15. Sono giuste parole .. Sono i migliori, molto precisi e responsabili, fanno il loro dovere con amore. Io ho il mio genero e sono molto orgogliosa, per lui la sua professione e la sua vita. Saluti!

  16. Non saremo mai capiti… Finito tutto questo, cari colleghi, tutti si scorderanno del nostro operato. Ciao dalla Sicilia

  17. Purtroppo per anni la maggior parte della gente non si è mai accorta del lavoro svolto dai trasportatori per loro e scontato che la merce arriva al supermercato da sola e non dal fatto che è il frutto di molte ore di lavoro e di sacrifici di molte persone.

  18. A parte i sacrifici inenarrabili che viviamo tutti i giorni possiamo aggiungere un monte di cose e non si arriverà mai a ciò che meritiamo. Ma forse a noi basterà che la gente ci vorrà bene come adesso. Finita questa tragedia noi risponderemo come sempre con passione e coraggio.

  19. Tante belle parole e comunque Grazie. Ora però è arrivato il momento di mettere mano al settore con sgravi agevolazioni e contributi affinché il settore non finisca in mano a tutti i trasportatori stranieri che fanno concorrenza sleale. Signor Ugge’ grazie ancora ma le parole aiutano lo spirito non la pancia.

  20. Condivido perfettamente, senza di loro non avremmo il cibo è bisogna solo vergognarsi a criticarli. Certo ogni tanto si prendono la precedenza però chi non sbaglia.

  21. Il servizio del trasporto e della sua filiera è una cosa data per scontata e normale. Ma la gente non si rende conto che il trasporto e il fondamento e l’ossatura do ogni e qualsiasi attività. Ad majora

  22. In questi periodi il trasporto su gomma si è verificato quanto necessario nel Paese ma c’è da lavorare ancora per concorrenza sleale es. cabotaggio, costi di esercizio elevati ai confronti di Paesi UE, a non dire anche contratti nazionali di autisti sempre più stringenti poi si lamentano per scarso personale del settore potreste fare insieme tutti un po’ di più per il Paese.

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