“Fino a ieri eravamo animali”: i camionisti si raccontano in tv fra paure e senso del dovere

Un autista di camion che parte a notte fonda, con i fari accesi per illuminare la strada con il cielo ancora scuro: è una delle immagini che aprono il servizio realizzato da Rainews24 (cliccate qui per vedere il video integrale) il giorno di Pasquetta dedicato all’attività dell’autotrasporto, e più in generale della consegna di prodotti, all’era del Coronavirus. Un servizio per raccontare cosa fanno ogni giorno uomini e donne per assicurare alle persone costrette a casa (spessissimo anziani, in diversi casi invalidi o persone comunque in difficoltà)  la consegna di cibo, mascherine. Senza “sentirsi eroi” come dichiarano i camionisti intervistati, ma semplicemente persone consapevoli dell’importanza della propria attività, seppur vissuta con il timore di potersi contagiare, e, soprattutto, di rischiare di “trasportare” il contagio fra le mura domestiche, a moglie, figli. Un mini viaggio, quello realizzato da Rainews24, in un lavoro reso difficilissimo dall’emergenza pandemia, con ripercussioni economiche già pesantissime oggi (e destinate, senza interventi immediati del Governo, a ingigantirsi a breve) come affermato dal segretario generale di Fai-Conftrasporto Andrea Manfron che ha sottolineato come l’emergenza abbia letteralmente lasciato senza lavoro le imprese che trasportano carburanti “con un calo dell’attività del 90 per cento”, ma come stia incidendo anche in altri settori con cali medi del fatturato attorno al 50 per cento”. Percentuale confermata da un imprenditore del settore pronto a evidenziare, a uso e consumo evidentemente di chi dovrebbe sostenere economicamente le imprese, che nel frattempo i costi non si sono invece di certo dimezzati per pagare i mezzi, i carburanti, gli stipendi di autisti. Consapevoli di “non essere ne la protezione civile ne eroi”, ma di “garantire attraverso il proprio lavoro servizi indispensabili ai cittadini”. Oltre che a certi committenti per i quali , non ha dimenticato certo di affermare un autista intervistato, “fino a ieri eravamo animali”.

3 risposte a ““Fino a ieri eravamo animali”: i camionisti si raccontano in tv fra paure e senso del dovere

  1. … e domani tornerete a essere considerati animali. Perché appena finita l’emergenza politici, Confindustria riprenderanno a trattarvi come tali. Magari i più magnanimi vi concederanno di andare in bagno a fare pipì e lavarvi le mani, ma solo in pochi. Gli altri riprenderanno le vecchie squallide abitudini, grazie alla “complicità” di un governo, di una ministra che non faranno niente per tutelarvi. Volete scommettere?

  2. Se è per quello questo branco di ……. (meglio non usare le definizioni che vorrei dare per evitare guai…..) state tranquilli che appena finita dimenticherà anche di investire su strutture sanitarie (terapie intensive e laboratori di ricerca? ) medici e infermieri per elargire montagne di denaro a schifosi burocrati, parassiti dei ministeri e degli uffici statali, pezzenti ai quali viene garantito un posto di lavoro per anni in cambio di un “auto elettorale” al momento del voto….

  3. Fino a ieri eravamo animali. Oggi è la stessa cosa e lo sarà anche in futuro se voi che dovreste difenderci a spada tratta vi limitate a dichiarazioni e lettere… Quanto è passato da quanto avete inviato l’ennesima denuncia al Governo, al Ministro ai Trasporti? Che fine hanno fatto (nel cestino…..) i precedenti “ultimatum”. Il Governo va avanti a chiacchiere ma mi pare che anche voi non facciate molto di diverso e di più. Non è ora di passare ai fatti. Lei, signor Manfron, ha idea di qualche imprese stanno “saltando” (ma altre lo hanno già fatto…..)? nella mia regione l’autotrasporto italiano è stato fatto a pezzi da chi, venutodall’Est, se ne frega di rispetto dei contratti, delle norme, che con il dumping si fa al massimo i gargarismi….

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