Chi guida il Paese non sa, ma nonostante questo non ascolta chi lavora e suggerisce soluzioni

Al timone dell’Italia c’è un Governo che continua a non ascoltare non solo le grida d’allarme del mondo del lavoro, ma, ancor peggio, non ascolta possibili soluzioni ai problemi (già gravissimi prima dell’epidemia di Coronavirus e oggi diventati drammatici) suggerite da chi, lavorando ogni giorno nei propri settori, è a conoscenza della vera situazione nei diversi settori. E, contrariamente a molti esponenti politici, “sa di cosa parla”. Un atteggiamento (che a sempre più italiani appare ormai chiaramente come frutto di un’arroganza che può essere frutto solo della più becera ignoranza),che sembra emergere anche dalle righe del comunicato stampa diffuso da Federlogistica -Conftrasporto per lanciare al Governo l’ennesimo Sos a nome di un intero “sistema logistico, portuale e marittimo che sta facendo un formidabile sforzo per garantire servizi essenziali al Paese”, ma nella consapevolezza “che questo sacrificio non potrà durare a lungo in assenza di provvedimenti concreti”. Pensieri e parole, di Luigi Merlo, presidente nazionale di Federlogistica-Conftrasporto, confederazione dei trasporti che fa capo a Confcommercio), che denuncia a chiare lettere anche la “pericolosissima sottovalutazione” proprio dello sforzo che il sistema logistico, portuale e marittimo sta compiendo. “Stiamo pagando il fatto che alcune proposte che il settore faceva da tempo siano rimaste lettera morta” scrive Luigi Merlo, denunciando come “solo oggi ci si sia resi conto dello straordinario lavoro della sanità marittima e della polizia di frontiera con organici ridottissimi, con lo sportello unico doganale e dei controlli che non è ancora partito nonostante basti un solo atto per farlo salpare”. Un’incapacità ad agire incomprensibile come appare anche un altro clamoroso fatto denunciato sempre da Luigi Merlo: la vicenda della “piattaforma logistica nazionale, costata allo Stato decine di milioni di euro, e che non è mai decollata e va totalmente ripensata. Piattaforma (affondata come troppe cose nel mare della burocrazia e dell’incapacità, che “ se fosse stata in funzione oggi sarebbe invece un supporto utilissimo”. “Diversi operatori erogano servizi in perdita, rischiamo, una volta finita l’emergenza, di non avere più collegamenti marittimi con le isole”, avverte infine il presidente di Federlogistica-Conftrasporto, che indica una volta di più, sperando d’essere finalmente ascoltato, una possibile rotta da seguire: “I presidenti delle Autorità di sistema portuale sono stati di fatto in questo momento commissariati da prefetti, sindaci o presidenti di regione con provvedimenti spesso incoerenti e contraddittori: vanno invece dotati di poteri autorizzativi reali così come le Capitanerie che stanno dimostrando ancora una volta la straordinaria competenza e la capacità di assumere decisioni sulla base di valutazioni tecniche e non sulla emotività. Se finalmente tecnica e competenza sono rivalutate, tanto più lo si deve fare in un settore così complesso e specialistico. Questa dovrebbe essere l’occasione per ripensare anche l’organizzazione del ministero dei Trasporti, che negli anni è stato depotenziato soprattutto in alcune direzioni che oggi si dimostrano essenziali per il funzionamento del Paese”. Manovre che non possono attendere, con il Paese sprofondato negli abissi di una crisi che già prima dell’epidemia aveva messo in ginocchio migliaia di imprese e che ora, l’epidemia da Coronavirus minaccia di uccidere, esattamente come ha fatto con migliaia di cittadini. E tutto perché, al timone del Paese, c’è chi, pur non sapendo, si ostina, in modo arrogante quanto ignorante, a non ascoltare chi sa?

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