L’ombra degli sciacalli sul trasporto. “Fermate sul nascere una possibile epidemia economica”

Il mondo dell’autotrasporto viene oggi ringraziato come non era mai successo, spesso anche da esponenti della vita pubblica forse indirizzati “sulla retta via” dall’esempio dato, fra i primi in assoluto, da Papa Francesco nella sua omelia di domenica 15 marzo. Questo non può che far piacere all’intera categoria, perché dimostra come finalmente in tanti abbiano compreso che l’economia italiana si muove, per circa il 90 per cento, su strada. Una realtà frutto delle politiche industriali degli ultimi 40 anni, di certo non imputabile agli autotrasportatori che hanno semplicemente scelto di fare questa professione e che da anni ormai la svolgono fra mille difficoltà, “stritolati” da una burocrazia che troppo spesso sembra avere, come unica ragione d’esistere, “fare cassa”: come un “mostro”, spessissimo inutile e altrettanto spesso utile solo a moltiplicare i problemi di chi lavora, che ogni giorno si svegli e per continuare a mantenere l’apparato ingurgiti milioni di banconote. Continua a leggere

Gianluigi Aponte offre alla Calabria una nave Msc Crociere come ospedale d’emergenza

Msc Crociere è pronta a mettere a disposizione della Calabria una propria nave da crociera da utilizzare, agli ormeggi nel porto di Gioia Tauro, come ospedale galleggiante per l’emergenza Coronavirus. L’annuncio è stato dato dal sindaco della città, Aldo Alessio, che ha espresso il pubblico apprezzamento per la disponibilità manifestata dal proprietario di Msc, Gianluigi Aponte. Continua a leggere

Viaggiare a ritroso nell’emergenza Coronavirus fa scoprire un pesantissimo “carico” di colpe

L’epidemia di polmonite ha mietuto e continua a mietere vittime. Colpa solo di un minuscolo, invisibile nemico, il Coronavirus, o anche di chi, il Governo, questa emergenza non ha saputo gestirla come avrebbe dovuto? Un Governo che era ben informato su questa vicenda: basterebbe leggere la Gazzetta ufficiale del giorno 1 febbraio a pagina 7 per rendersene conto. È stato in quel Consiglio dei ministri, infatti, che è stato dichiarato lo stato di emergenza per il Coronavirus. Quindi lo si sapeva, ma non si è voluto essere chiari e si è preferito trattare gli italiani come dei bambini ai quali le “cose brutte” si nascondono. Perché non sono state attuate misure serie preventive adeguate? Continua a leggere