“Allunghiamo i tempi di guida dei camionisti se vogliamo far arrivare le merci a destinazione”

Una deroga temporanea ai tempi di guida e di riposo per gli autisti per far giungere alle imprese le materie prime e i semilavorati per mantenere in piedi l’apparato produttivo nazionale durante l’emergenza Coravirus. A chiedere al ministro dei Trasporti Paola De Micheli di concedere la possibilità di guidare oltre gli orari normalmente consentiti ai camionisti che “nonostante tutto, continuano a operare quotidianamente per assicurare ai cittadini i rifornimenti di derrate alimentari e di beni di prima necessità”, oltre che per far proseguire il lavoro nelle aziende, sono i responsabili delle associazioni più rappresentative degli autotrasportatori (Assotir, Confartigianato Trasporti, Fai-Conftrasporto, Fiap, Fita Cna, Sna Casartigiani e Unitai) riunite sotto la sigla Unatras. In una lettera inviata al ministro i vertici di Unatras spiegano che al momento del carico e dello scarico delle merci i tempi operativi dei camion finiscono per allungarsi in modo consistente a causa della necessità di rispettare le norme dettate dal Governo e dalle Autorità sanitarie in tema di sicurezza dei lavoratori e dei luoghi di lavoro. E tanto più si allungheranno quando diverranno ufficiali le linee guida che il Governo, d’intesa con i sindacati dei lavoratori e le Associazioni del trasporto, sta predisponendo per il settore. Da qui l’esigenza di prorogare gli orari per impedire oltre al danno la beffa delle pesanti sanzioni per chi non rispetta le prescrizioni del regolamento che impone ai conducenti limiti estremamente precisi di operatività e tempi di riposo altrettanto lunghi e precisi. Una decisione da adottare, sottolineano sempre i responsabili delle associazioni di categoria, anche per la “nota penuria di autisti”. “Il Governo ha già, con una scelta che abbiamo apprezzato, sospeso i divieti di circolazione domenicale per queste due domeniche di marzo”, si legge ancora nella lettera, “e speriamo,lo farà anche per le successive, almeno fin quando resterà alta l’emergenza Coronavirus. Ma ciò non basta, se poi i camion devono rimanere fermi perché gli autisti sono costretti obbligatoriamente a scendere dal camion e sostare, magari in aree di servizio che rischiano di diventare esse stesse una sorta di campi di quarantena obbligatoria”. La possibilità di disporre una deroga, allargando la forbice degli orari di guida, è prevista dalle norme dell’Unione europea per i casi di emergenza, ed è già stata adottata da Spagna, Danimarca e Belgio. “Ora deve farlo anche l’Italia”, concludono i rappresentanti di Unatras, “che, per inciso, non è solo il Paese più colpito dall’epidemia e quello in cui sono state prese misure di contrasto tra le più rigide, ma è anche quello dove le tratte nord-sud sono tra le più lunghe d’Europa e che vede i propri camion obbligati a sostare, anche per ore, alle frontiere dei Paesi confinanti tutti preoccupati di difendere la loro presunta integrità, come se dall’Italia arrivassero, con i camion, anche gli ‘untori’”.

Una risposta a ““Allunghiamo i tempi di guida dei camionisti se vogliamo far arrivare le merci a destinazione”

  1. E se invece anche i committenti facessero la loro parte velocizzando le operazioni di carico e scarico o le terminassero almeno entro le 17 in modo che i trasportatori che non possono raggiungere le autostrade abbiano la possibilità di trovare qualche bar aperto per i bisogni o per rifocillarsi?

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