Il video che smaschera le bugie, l’ignoranza e le ideologie sui divieti al Brennero

“Infrastrutture, è vietato vietare”. “Ignoranza e ideologie dietro i no alla Tav”. “Una montagna di bugie per chiudere il Brennero”. Sono questi i titoli scelti per  introdurre un video (cliccate qui per vederlo) realizzato da Fai Conftrasporto un anno fa per riassumere quanto accaduto nel nostro Paese in materia di strade autostrade e ferrovie ma anche porti e per ribadire con forza l’importanza di collegare adeguatamente l’Italia per far viaggiare merci e persone nel migliore dei modi e per far sì che il Paese resti competitivo. Un video oggi più attuale che mai, soprattutto per quanto riguarda  i divieti al Brennero, divenuti ancora più severi, sempre meno comprensibili e giustificabili in un’Europa Unita dove la libera circolazione di persone e merci è, anche se solo sulla carta, garantita. Divieti che continuano a penalizzare l’Italia nascondendo, dietro una “copertura ambientalista”, il reale obiettivo: fare concorrenza sleale all’Italia (non solo all’autotrasporto ma a tutto il made in Italy) attraverso scelte pesantemente contestate da  diversi esponenti di Conftrasporto- Confcommercio e della Fai, la Federazione autotrasportatori italiani proprio nel video (che riproponiamo) e che consente di compiere, in una manciata di minuti, un importante viaggio nel “dietro le quinte” di un’Italia che stava e sta sempre più rischiando l’isolamento economico. Una situazione ad altissimo rischio sintetizzata in poche parole nel video da Pasquale Russo: “perché i corridoi si realizzeranno comunque, a nord delle Alpi, isolando l’economia italiana”,  e analizzata più a fondo dalle dichiarazioni di Fabrizio Palenzona, presidente Conftrasporto; Paolo Uggé, vicepresidente Conftrasporto e Confcommercio; lo stesso Pasquale Russo, segretario nazionale Conftrasporto; Andrea Manfron,segretario nazionale Fai; Duilio Balducchi, presidente onorario Fai Conftrasporto; Claudio Fraconti, vicepresidente di Fai; Antonio Petrogalli, presidente Fai Lombardia; Leonardo Lanzi, presidente Fai Conftrasporto Emilia; Enzo Pompilio, presidente Fai Conftrasporto Torino; Sergio Piardi, presidente Fai Brescia; Giuseppe Cristinelli, presidente Fai Conftrasporto Bergamo; Alessio Sorio, segretario Fai Verona. Un video che, come si evidenzia nell’introduzione, racconta come “l’Italia è entrata da anni nel tunnel di un’emergenza infrastrutturale da cui non sembra più capace di uscire e senza interventi immediati non potrà tornare competitiva  in un’Europa dove c’è chi introduce, indisturbato, limitazioni alla circolazione dei mezzi pesanti in contrasto con il principio della  libera circolazione di merci e persone”. Ma anche “come romani conquistarono il mondo con la logistica e le infrastrutture, mentre 2000 anni dopo c’è chi ancora non l’ha capito”. E, soprattutto, come sia necessario “dire no a chi dice no ai cantieri, ai divieti di chi vuol solo difendere i propri interessi isolando l’Italia”. 

6 risposte a “Il video che smaschera le bugie, l’ignoranza e le ideologie sui divieti al Brennero

  1. Ma cosa pretendete? In 12 mesi i politici mica hanno avuto modo di vederlo… . Erano impegnati a guardare nei tg cosa dicevano i colleghi sul reddito di cittadinanza regalato ai fannulloni, ai ladri, agli evasori, sulla centoseiesima puntata della telenovela delle accuse di Renzi a Di Maio o viceversa, o magari erano sintonizzati su Striscia la notizia (guai a perderla perun politico…..) che mandava in onda qualche altro illustre esponente della maggioranza o della minoranza che faceva il comico (parte recitata benissimo in quanto naturale per chi quello sa fare….) o magari era al telefono con la segreteria di qualche tv per provare a essere intervistati su temi di assoluto interesse tipo monopattini, seggiolini “allarmati” per chi dimentica in neonato in auto….. In 12 mesi mica potevano trovare il tempo preoccuparsi di chi le merci italiane non può più farle arrivare sui mercati europei. Quelle sono cose che riguardano solo quei poveretti che lavorano, chissenefrega…..

  2. L’Inghilterra ha avuto il coraggio (e l’intelligenza) di uscire da un’Unione europea che esiste solo sulla carta, come dimostra ampiamente proprio il “caso Brennero”con l’Austria che si comporta,come ha scritto qualcuno, come se ci fosse ancora l’impero austroungarico. Perché non dovrebbe uscire l’Italia che l’Unione europea sta contribuendo a “uccidere” economicamente impedendo che le sue merci arrivino sui mercati del vecchio continente? Ci vogliono ridurre come la Grecia per poi far sì che qualche altro Paese venga a fare shopping a prezzi stracciati e nessun politico italiano se ne accorge?

  3. C’è un passaggio nel video in cui si legge “L’Italia dimostri con i fatti di essere unita”. È un anno che non lo dimostra: cosa dobbiamo ancora attendere per andarcene fuori dall’Unione?

  4. Un anno è lungo… difficile pensare a disattenzione….più facile ipotizzare ignoranza o peggio (accordi sottobanco per svendere il Paese in cambio di bonifici a sette zeri su qualche conto off shore?)…

  5. È da poco on line una dichiarazione del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli che incontrando la stampa italiana a Bruxelles ha affermato che “all’Unione Europea servono più risorse per attuare le politiche decise dai suoi Stati membri”. Pensi piuttosto a far capire all’Europa che se non tutela il principio della libera circolazione di uomini e merci l’Italia finirà col seguire l’esempio inglese …..

  6. Per seguire l’esempio inglese occorre avere gli attributi. Loro li hanno noi no. Non li abbiamo così come non abbiamo cervello. Altrimenti non saremmo qui da decenni a pagare le nostre colpe di elettori che hanno messo al potere il peggio espresso dal Paese in termini di capacità ma spesso anche di onestà…

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