L’autotrasporto italiano è pronto a trainare il patto verde europeo. Ma chiede garanzie

“Il mondo dell’autotrasporto italiano ha compiuto passi da gigante che non trovano eguali a livello europeo per quanto riguarda il rispetto ambientale. È un settore pronto a fare la propria parte per la sostenibilità, per la riduzione delle emissioni investendo in mezzi di nuova generazione, ma che vorrebbe evitare di essere penalizzato rispetto altri Paesi che hanno livelli di emissioni di climalteranti molto più elevati dei nostri”. Ad affermarlo, intervenendo all’incontro sul Green Deal europeo a Palazzo Pirelli, a Milano, sede del Consiglio regionale della Lombardia,è stato il presidente nazionale di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, che ha definito “fondamentale una politica che tenga conto delle esigenze sia delle imprese che producono in Lombardia sia degli autotrasportatori che hanno compiuto investimenti e sacrifici per cambiare i propri mezzi”e che ha colto l’occasione per invitare il mondo politico a impegnarsi per “portare in sede europea alcune priorità, tra cui garantire la libera circolazione lungo l’asse del Brennero, aumentare i contributi per sostituire i veicoli più inquinanti e rivedere l’attuale tassazione sul consumo di energia applicato al trasporto stradale”. Un impegno fatto proprio dal presidente dell’assemblea lombarda Alessandro Fermi che ha voluto organizzare la riunione con i rappresentanti nazionali e locali di Conftrasporto in vista della sessione europea del Consiglio regionale in calendario il 31 marzo e che ha sottolineato come “la realtà degli autotrasportatori sia importantissima per la Lombardia” e come . “la ricerca di una maggiore sostenibilità non possa e non debba avvenire riducendo la mobilità complessiva e peggiorando l’accessibilità territoriale”.

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