“Ministro De Micheli, ha senso rendere i ponti sicuri e poi lasciarli “sfondare” dai maxitir?”

“La notizia di uno stanziamento di risorse per la messa in sicurezza dei ponti e delle infrastrutture in Italia è sicuramente positiva ma la questione è particolarmente complessa e propone un problema che il ministro dovrebbe affrontare subito per evitare che gli interventi annunciati siano vanificati nel tempo, intervenendo per eliminare una delle cause che possono aver concorso a logorare i manufatti, cioè la circolazione di circa 3mila mezzi da 108 tonnellate di peso (trasporti eccezionali) che ogni giorno percorrono le nostre strade”. Ad affermarlo è il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio Paolo Uggè che ha chiesto “l’urgente l’approvazione di una norma che definisca le condizioni per l’utilizzo dei mezzi eccezionali. La legge attuale dice che un trasporto è eccezionale quando carica un pezzo unico indivisibile”, ha spiegato Paolo Uggè, “Peccato che un’interpretazione della stessa norma apra la strada anche a quel tipo di carico che indivisibile non è, moltiplicando il numero di trasporti eccezionali e scaricando sulla collettività le negatività della situazione. In questo passaggio bisognerebbe anche consentire di ammortizzare gli investimenti in ‘mezzi eccezionali’ effettuati dalle imprese, indotte ad attuarli da una committenza per la quale è più conveniente servirsi di un unico trasporto eccezionale che di più trasporti ‘normali’”.

2 risposte a ““Ministro De Micheli, ha senso rendere i ponti sicuri e poi lasciarli “sfondare” dai maxitir?”

  1. Intelligente effettivamente, invece che un eccezionale con quattro coils, muoviamo quattro bilici, con quattro autisti e quattro coils. Ugge’ scusi, perche’ non dividere il coils in tre e metterlo su un furgone direttamente. Eterna lotta tra teoria e pratica.

  2. Non so se sei un autotrasportatore ma da quanto dici direi di no! Prova a chiederlo ai tuoi colleghi se invece di un viaggio solo e di più con un veicolo eccezionale potessero, come era prima, effettuare tre viaggi anzichè uno, e magari sottopagato. Poi, caro il mio criticone, se crollano i ponti e se il manto stradale (mai stato in provincia di Mantova, per esempio?) le conseguenze di percorsi alternativi più lunghi le subiamo sempre noi. Si vede proprio che sei “un prevenuto”.

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