L’Italia attuerà ogni iniziativa possibile per contrastare l’entrata in vigore dei nuovi divieti al valico del Brennero decisi dall’Austria. Lo ha confermato il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli rispondendo in question time a un’interrogazione sulle iniziative adottate dal governo del Tirolo che interessano il corridoio del Brennero. “Ho informato il consiglio dei ministri nella seduta del 2 dicembre,”, ha aggiunto Paola De Micheli, ribadendo anche di “aver consegnato a Bruxelles una nota formale sulla difficile situazione in cui versano gli operatori economici italiani in conseguenza delle decisioni assunte dal Governo austriaco” e di aver chiesto che “la Commissione europea si pronunci formalmente con il richiesto parere sulla legittimità delle misure restrittive notificate dall’Austria”. Il ministro ha infine chiesto che la Commissione europea “intervenga con la massima sollecitudine presso le autorità austriache”.
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Bene, ma perché aspettare…. Ministro cominci ad agire, altrimenti si rischia di perdere altre settimane o mesi lasciando che nel frattempo tutto precipiti (sarei pronto a scommettere che finirà così, ne riparliamo nel 2020…).
Ho letto che c’è chi (Davide Gariglio, pidiessino componente della Commissione Trasporti in Parlamento) ha “molto apprezzato la risposta della ministra perché, a differenza di quanto avvenuto in precedenza, c’è piena consapevolezza della gravità della situazione e dei danni che un tale divieto avrebbe per la nostra economia”: Parole sacrosante ma, appunto, solo parole mentre servono i fatti. Cosa aspetta, per esempio, la signora ministro a cominciare ad agire, attuando per esempio quanto suggeritole da un esponente di un’associazione, mettendo dei controlli mobili per intensificare al massimo i controlli sui tir (guarda caso tutti quelli austriaci?) in ingresso in Italia?