Il maltempo isola l’Italia. Il Brennero è la sola valvola di sfogo ma l’Austria ci vieta di usarla

Il maltempo  che ha portato alla chiusura in entrambe le direzioni dell’A26 e dell’A6, bloccando di fatto il NordOvest, dalla Liguria al Piemonte, rischia di isolare completamente i traffici di merci dall’Italia verso l’Europa se il nostro Paese non potrà avere come “valvola di sfogo” il valico del Brennero. Unica alternativa rimasta a un vero e proprio isolamento, ma “vietata” dai contingentamenti imposti dall’Austria. Divieti che il mondo dell’autotrasporto chiede a gran voce al ministro Paola De Micheli di far togliere, “rappresentando il 2  dicembre, nel corso dell’incontro che avrà a Bruxelles con la Commissaria europea ai Trasporti, la drammaticità nella quale il nostro Paese si trova, specie in un momento in cui la fluidità al valico del Brennero è determinante”, come si legge in una lettera inviata proprio al ministro Paola De Micheli da Confcommercio – Conftrasporto. “L’isolamento del NordOvest, dalla Liguria al Piemonte (e non solo), sta moltiplicando a dismisura le richieste di intervento  da parte delle imprese di  trasporto, che chiedono almeno che la linea del Brennero sia liberata da qualsiasi ostacolo alla libertà di circolazione”, spiega Paolo Uggè, vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio, “allentando una situazione che rischia altrimenti di generare un danno notevolissimo in un periodo, con le festività di Natale alle porte, nel quale il traffico si incrementa.  Un danno che il ministro  conosce bene,  pari a 170 milioni di euro per ogni ora persa, ai quali si aggiungono i 200 milioni persi in termini di competitività del sistema produttivo.  Un danno subito dalle nostre imprese al Brennero, al quale si aggiunge non solo quello provocato dal maltempo, ma anche il ‘carico da novanta’ dei lavori che prevedono la chiusura del Bianco e le operazioni di manutenzione al Frejus. Il 2 dicembre””, conclude Paolo Uggé, “il ministro sarà a Bruxelles per incontrare la nuova commissaria europea ai trasporti e fra i temi che affronteranno  ci sarà anche la questione dei divieti al  Brennero che il governo austriaco-tirolese ha deciso di introdurre nei confronti delle merci italiane che debbono uscire da quel confine. Siamo sicuri che, nel corso dell’incontro con la Commissaria europea ai Trasporti, il ministro Paola De Micheli saprà rappresentare la drammaticità nella quale il nostro Paese si trova, specie in un momento in cui la fluidità al valico del Brennero è determinante”.

13 risposte a “Il maltempo isola l’Italia. Il Brennero è la sola valvola di sfogo ma l’Austria ci vieta di usarla

  1. Titolari di tutti i ristorati, le pizzerie i bar sul mare in Italia: quest’estate, quando entreranno dei clienti austriaci, rifiutatevi di servirli. Dite loro di tornarsene a casa percorrendo il Brennero…

  2. Comprensibile la reazione nei confronti del governo austriaco, ma non dei cittadini austriaci. Che facciamo? Facciamo rinascere l’antico astio tra le popolazioni? I veri responsabili siedono al governo e ovviamente non solo all’attuale che si trova a gestire una fase di emergenza. Cosa è stato fatto fino a oggi per contrastare le provocanti decisioni dei tirolesi? Sia i ministri Delrio sia Toninelli, oltre a firmare carte, come hanno agito per difendere a livello comunitario le esportazioni nazionali? Al massimo hanno firmato una posizione comune, La Road Alleance, ma politicamente in Europa non sono mai intervenuti con le procedure esistenti per tutelare il nostro Paese. Fino a che in posizioni così delicate mettiamo persone che pensano solo ai massimi sistemi politici e non alla concretezza, avremo queste risultanze. Sul Brennero l’Italia si gioca la propria competitività e la possibilità di far giungere le merci prodotte e trasformate in Italia sui mercati europei.

  3. Non é il maltempo che isola l’Italia, ma certa gente e certi interessi, che costruiscono dove non devono e non fanno manutenzione. Ma forse Ugge’ era troppo interno al partito che ha governato per 25 anni per criticarlo o spronarlo, ad esempio, a non spendere mezzo miliardo solo per lo studio sul ponte delle Stretto di Messina e magare investire quei soldi in sicurezza. Ma si sa, con cantieri nuovi come la Tav o il Corridoio 6 si mangia, con le manutenzioni no o il semplice rifacimento del Corridoio 1 no. Ma guai a peccarsi di lesa maesta’, verro’ ancora insultato e denigrato. Il tempo, come si vede, mi dara’ ragione.

  4. La storia del signor Paolo Uggè, di quello che ha fatto in decenni a favore di decine di migliaia di lavoratori dell’autotrasporto (che non per nulla l’hanno puntualmente riconfermato e continuano ad essergli grati di quanto ha fatto e sta facendo….), è risaputa. Quella del signor Gabanella, che si erge a giudice supremo “condannando” a destra e a manca qual è? Ce la racconta lui stesso magari mettendo on line, invece di certe amenità, un suo bel curriculum? Così magari scopriamo che è uno di quei poveracci che si sono proposti politicamente, senza avere ne arte ne parte, buoni solo per intascare un reddito di cittadinanza, per fare pulizia nel Paese, salvo poi dimostrarsi non solo più cialtroni ma anche più ignoranti dei peggiori predecessori…. ? Su questo il tempo al signor Gabanella ha già dato ragione….

  5. Non credo che il “mio presidente” voglia rispondere agli insulti gratuiti, anche se non si sottrae mai al confronto con chi, in modo civile, intende misurarsi con lui, avendo elementi concreti da sostenere e non ipotesi faziose. Voglio solo tranquillizzare il signore in questione e fornirgli qualche dato. Il periodo al quale il presidente Uggè ha partecipato, da tecnico, ai governi Berlusconi bis e ter, in quanto chiamato, è durato 3 anni e 6 mesi circa. Poi ha effettuato una legislatura, in commissione trasporti della Camera per altri due anni e mezzo. Devo inoltre far sapere a questo signore che è stato anche nominato come esperto nel Cnel dalla Presidenza della Repubblica (presidente Giorgio Napolitano), segnalato la prima volta dal governo Berlusconi e poi riconfermato dal governo Monti. Dal Cnel si è poi spontaneamente dimesso. I 25 anni citati a vanvera sono un po’ esagerati non trova? Se poi potesse aiutarla a riflettere meglio Le faccio sapere che con decreto firmato dal presidente del Consiglio Gentiloni e dal presidente Mattarella è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana…

    • E questo vale per tutti: io non ho insultato nessuno, ho solo fatto un’osservazione. Ed il fatto che ogni volta che il signor Ugge’ venga criticato si debba sollevare l’Italia a difenderlo denota che non ha argomenti validi perche’ all’atto pratico il settore ha gli stessi problemi da anni. Dire che il maltempo ha provocato questa situazione e’ un insulto, ma all’intelligenza. E poi mi firmo Gabanella perche’ mi chiamo Gabanella, e se anche fosse per emulare la Gabanelli…bene, Lei almeno il suo lavoro lo sa fare e bene. A contrario a mio parere di Ugge’.

  6. Come sempre, a fronte di una analisi di un problema, scatta l’irrefrenabile voglia di lanciare sentenze e anatemi contro questo o quel personaggio, senza riflettere. Premesso che se qualche concessionario di autostrade non ha rispettato gli impegni presi nella concessione ed e’ responsabile di danni alle cose e alle persone, deve essere revocato e a lui deve essere richiesto il risarcimento dei danni. Percio’ chi deve provvedere alle manutenzioni ha un nome e un cognome e non e’ certo il sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti, chiunque sia stato in questi anni. Quello che invece deve fare il ministero delle Infrastrutture e dei traspoti è  completare il programma europeo approvato in quella sede, percio’ impegnativo anche per l’Italia, per realizzare i Corridoi, nel nostro caso il Corridoio 1 che unisce Berlino a Palermo, nei tempi concordati, realizzando le infrastrutture con il finanziamento parziale della stessa Comunità europea. Se poi avvaloriamo gli studi già fatti e condivisi, secondo i quali, la Sicilia per esempio, puo’ essere la piattaforma dove vengono scaricate le navi portacontainer che vengono da India e Cina, se non c’e’ un collegamento veloce con la Penisola, quali risultati positivi potremmo ottenere? A dire il vero si vede cosa si puo’ fare: finanziare con il bilancio dello Stato le continue perdite generate dal Sud. Vogliamo creare lavoro vero e ridurre le perdite e di conseguenza le tasse, o vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca ?
    Non si risolve niente con gli insulti, quello che pero’ serve e che quando cambiano i governi, quello che viene eletto per ultimo, su alcune scelte strategiche che coinvolgono tutta Europa con cospicui finanziamenti a fondo perduto, tra l’altro, continui il programma iniziato e rispettati le scadenze previste.

    • Siete voi che parlate a vanvera! Il Corridoio 1 a livello nazionale e’ il turchino, con terre sequestrate dal 1992 per fare il sostituto, Corridoio 6 e mai realizzato. Si parla di cinesi, che per l’appunto si andare a Palermo neanche ci pensano, e infatti si sono appena comprati il porto si Trieste. Se poi la politica, i sindacati, le associazioni di categoria… insomma tutto il meccanismo non sa collegare Catania a Palermo, volete collegare Palermo a Berlino? Il vostro problema e’ che parlate da dietro una scrivania, e non avete idea di cosa sia il mondo reale. Andate avanti a scrivere sul vostro sito, a difendere il vostro cavaliere e crearvi un mondo si teorie e complotti. A volte basterebbe un “valuteremo le sue critiche e lavoreremo per fare meglio”, che sparare a zero su chiunque le fa.

  7. Il problema è proprio il fatto che ogni volta il signor Ugge’ venga criticato da un signore, che non ci ha ancora detto cosa fa, di cosa si occupa e che (forse facendo parte di un’altra associazione?) utilizza questo blog per attaccarlo continuamente e gratuitamente, scrivendo sempre le stesse identiche cose. Il fatto che si sollevi una parte d’Itala a difendere il signor Uggè, dovrebbe far riflettere il signor Gabanella. Probabilmente per uno che lo avversa ce ne sono 10mila che lo apprezzano…

  8. Ha ragione Luca. Ma di fronte alla dimostrazione di preconcetti astiosi ed ahimè a tante inesattezze (il Corridoio 1 è proprio la Palermo Berlino, per inciso) talvolta qualcuno si sente in dovere di rispondere. Forse sarebbe meglio affidarsi a quel detto: raglio di a…….no non giunge in cielo. Poi se in tanti intervengono per dirsi concordi con il presidente della Fai vorrà dire pure qualcosa. O no?

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