Sensori su 100 cavalcavia: l’Anas ha indetto 4 bandi di gara del valore di 12 milioni di euro

Quattro bandi di gara da tre milioni di euro ciascuno per la fornitura e l’installazione di sensori accelerometrici sulle strutture portanti e garantire così  il monitoraggio strumentale di ponti e viadotti sono stati indetti da Anas (Gruppo FS Italiane) e  pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale con l’obiettivo “di effettuare, tramite sensori, misurazioni in continuo delle caratteristiche dinamiche delle opere per individuare eventuali variazioni del comportamento strutturale”. Sensori, precisano i responsabili di Anas, che ” integreranno le periodiche attività di sorveglianza eseguite dai tecnici dell’azienda” e che saranno installati su  circa 100 ponti e cavalcavia selezionate “sulla base dell’importanza dell’itinerario servito, delle caratteristiche geometrico-strutturali nonché della posizione geografica, in relazione alla pericolosità sismica e idraulica del territorio”. Continua a leggere

Non aprite quella porta? L’horror più spaventoso oggi s’intitolerebbe “Non percorrete quel ponte”

Non aprite quella porta è il titolo di una celebre serie di film horror. Non percorrete quel ponte potrebbe diventare invece il “titolo” del peggior incubo per milioni di automobilisti, camionisti, motociclisti in viaggio ogni giorno dopo i nuovi crolli di ponti e cavalcavia. Ma quali sono i ponti che potrebbero essere a rischio. Un lungo elenco figura negli atti dell’inchiesta aperta dai magistrati della Procura della Repubblica di Genova proprio perché “sospettati” d’essere a rischio di possibili cedimenti strutturali, di crolli. Continua a leggere

Divieti al Brennero, tasse sui porti: troppi indizi fanno una prova. L’Europa vuole isolare l’Italia?

Si è parlato, anche se per la verità meno di forse quanto si sarebbe dovuto, dell’intesa raggiunta dal mondo dell’autotrasporto con il ministro per le Infrastrutture e i trasporti Paola De Micheli che ha impedito la realizzazione del fermo dei tir. Un’intesa che ha portato a soluzioni soddisfacenti per la parte dei problemi economici (sempre che il Parlamento non stravolga gli accordi che il settore terrà comunque “sorvegliati” e per i quali confida comunque sull’impegno del ministro) lasciando ancora aperte invece le questioni relative alle regole oltre a tre aspetti non certo di secondaria importanza: i divieti al valico del Brennero arbitrariamente imposti dall’Austria in barba ai più elementari diritti di far circolare nel vecchio continente uomini e merci; la decisione della Comunità europea di chiedere l’applicazione di tasse demaniali sulle attività portuali; le pesanti conseguenze che si abbatterebbero sulle imprese, non solo di trasporto ma soprattutto sui committenti, qualora fosse approvato nel testo originale l’articolo 4 del Disegno di legge n.124 che introduce nell’ordinamento civilistico la figura del “sostituto del sostituto di imposta”. Continua a leggere