Il nuovo ministro dei trasporti? Ha fatto in due giorni quello che non era stato realizzato in mesi

“Il senso di responsabilità ha inciso sulla decisione di dare fiducia al ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Paola De Micheli, che, e questo è innegabile, nel giro di pochi giorni ha portato concretamente le soluzioni che aveva prospettato. Ministro che, in due incontri ha saputo sfoltire i dubbi, chiarire le incertezze e fornire gli impegni che le federazioni dell’autotrasporto chiedevano. Dobbiamo dare atto all’intervento del ministro, dei suoi collaboratori e riconoscerne la positività. Ora si dovrà gestire il tutto. Sia a livello parlamentare sia amministrativo. Una fase nuova e positiva potrebbe aprirsi per tutti, se portata avanti”. A 48 ore dall’incontro al ministero che ha permesso di scongiurare un possibile fermo dell’autotrasporto alla vigilia delle vacanze Paolo Uggè, presidente della Fai,l a federazione autotrasportatori italiani, ha deciso di tornare a occuparsi della vicenda, per ribadire l’importanza del “nuovo corso” avviato con il mondo politico. Un intervento, pubblicato nella sua rubrica settimanale “Il Punto”,on line sul sito di Confrasporto, nel quale il presidente della Fai e vicepresidente di Conftrasporto e di Confcommercio, torna a occuparsi anche di un altro tema caldissimo, quello dei cambiamenti climatici e delle calamità naturali, ribadendo che “attribuirne la responsabilità al mondo dei trasporti è demagogico e serve solo per giustificare misure assunte per fare cassa. Il problema è l’educazione delle persone”, scrive Paolo Uggè, “occorre far crescere la consapevolezza su alcune verità inconfutabili. Non è la plastica che inquina ma la maleducazione di chi la utilizza dimenticandosi di essere parte di una società civile. Non sono i mezzi pesanti che spargono climalteranti: i dati affermano che solo il 4,6per cento è imputabile a loro e nel giro di dieci anni la percentuale di inquinamento a loro attribuita è diminuita del 29,7 per cento”. Accuse false che “servivano” a giustificare, nelle proposte della Legge finanziaria, di sottrarre al trasporto su gomma in un biennio risorse, peraltro già concordate, per più di un miliardo? “Timori non reali, secondo alcuni” conclude Paolo Uggè, “ma è meglio aver definito tutto con chiarezza. Quando le norme non sono chiare ed evidenti consentono manovre interpretative che possono nuocere alla collettività. Dopo il verbale di intesa, proposto dal ministro dei trasporti siamo più tranquilli”.

12 risposte a “Il nuovo ministro dei trasporti? Ha fatto in due giorni quello che non era stato realizzato in mesi

  1. Ma la Fai non è sempre stata la federazione che si definiva con la schiena diritta? Ora con la ministra De Micheli cambia rotta? Non sembra un po’ esagerato quanto si dice nel titolo? Mi piacerebbe avere il pensiero della Federazione, dei suoi dirigenti e dei suoi associati. Chiedo troppo?

  2. Non posso, essendo stata coinvolta la linea politica della Fai, non fornire i chiarimenti richiesti. Innanzitutto bisogna leggere per intero l’articolo che non può essere definito un peana al ministro ma si limita a riconoscere quanto portato avanti e al comportamento dello stesso. In sostanza i fatti avvenuti. I titoli degli articoli non sono quasi mai realizzati da chi scrive gli articoli ma, come nel caso in questione, sono di competenza della redazione dei giornali e questo avviene in tutte le testate giornalistiche, in genere. Non riconoscere che il ministro dei trasporti dal giovedì al martedi, giornata nella quale si è tenuta la riunione con le federazioni, abbia concretizzato per iscritto in un verbale di intesa quanto preannunciato verbalmente, sarebbe una distorsione dei fatti. Così come non attribuire l’importanza che ha quello che secondo l’Unatras è un aspetto importante ben indicato al primo punto dell’intesa. Cioè ricreare momenti di confronto a livello politico. Poter evitare che i problemi si ingrandiscano aiuta la categoria ed evita che si trasformino in evoluzioni che danneggiano gli operatori. Per quanto riguarda i contenuti del verbale non sono altro che la riproposizione di quanto è stato assicurato dal ministro e che riguardano sia gli aspetti economici che le regole, per la soluzione delle quali sono stati indicati anche i tempi di realizzazione. Una cosa deve essere ben chiara quando le modifiche riguardano leggi occorre il ricorso al Parlamento che deve approvarle; se sono atti amministrativi debbono possedere il requisito della legittimità. Anche in questo caso il ministro ha delineato un percorso che, per rispetto istituzionale è bene non rendere evidente, ma che dovrebbe portare alle soluzioni concordate. Questo modo di comportarsi non può che essere definito positivo. Ma voglio far notare che anche in altre occasioni e nei confronti di altri titolari del ministero sono stati riconosciute le positività, quando si sono verificate. Ma nessuno può far finta di dimenticare come, quando gli impegni non sono stati rispettati, si è reagito e agito di conseguenza. Anche in questo caso ci atterremo a questo principio. In questi due incontri il ministro ha dimostrato attenzione ed ha prospettato soluzioni positive. Qualora le intese non fossero rispettate è certo che la reazione delle federazioni (non solo della Fai, ne sono certo) ci sarà e sarà adeguata. Il mese di gennaio a livello politico è molto rilevante. Ben due elezioni (Calabria, Emilia Romagna) si terranno e, come tutti sanno, avranno un impatto politico che si riverserà sul futuro dell’Esecutivo e dei partiti che lo compongono. Per parte nostra, come sempre avvenuto, non faremo campagna elettorale a favore di qualcuno ma di certo non rinunceremo a denunciare chi ha assunto impegni e non li avesse onorati. I temi sono delicati e noi li seguiremo con attenzione pronti a fare la nostra parte riconoscendo meriti e denunciando le violazioni a patti che contengono dei precisi impegni. Senza demagogia ma per il dovere di rappresentare ai nostri operatori le realtà, come sempre avendo la schiena diritta. Convinto di aver contribuito a chiarire i dubbi di Alessio e di chi, come Lui, ne avesse avuti.

  3. Il commento del presidente è molto chiaro e preciso e sono certo che il comportamento sarà in linea e conseguente. Se mi è consentito vorrei osservare che comunque, anche se è possibile considerare il titolo una eccessiva enfatizzazione, di fatto riassume quanto verificatosi. Ma il chiarimento fornito dal presidente mi sembra attinente e chiaro.

  4. Un presidente di un’associazione scrive, peraltro in un contesto più ampio, che un ministro ha dimostrato attenzione e ha prospettato soluzioni positive per un settore professionale. E, giustamente apprezza. Cosa c’è di strano? Nulla: anche perché è lo stesso presidente che in passato a più d’un ministro le ha “cantate e suonate”, cosa che, noi associati lo sappiamo benissimo, farà anche con la nuova signora ministra (che brutto al femminine, posso chiamarla ancora signora ministro?) nello spiacevolissimo (soprattutto per lei….) caso in cui agli impegni non dovesse far seguire i fatti….

  5. Forse a non apprezzare troppo è qualche amico dell’ex ministro Toninelli… A lui il signor Uggè non aveva riservato troppi apprezzamenti…. Ma probabilmente è anche una questione di galanteria, opra alla guida del dicastero c’è una signora…..

  6. Uno quando le cose non funzionano deve criticare, se invece vanno benissimo perché non sottolinearlo. Faccio un esempio: considero la signora Raggi (e in generale gli esponenti dei 5 Stelle) una delle peggiori “sciagure politiche” che potessero capitarci (e sì che ne abbiamo viste tante…..) ma se dovesse farmi circolare per una città linda e senza pattumiere sparse ovunque e con le strade perfette senza una buca sarei il primo a elogiarla (e perfino a votarla anche se, probabilmente, turandomi il naso…. la citazione – lo dico per i grillini – è di Montanelli…..)

  7. …e tutto sto giro di parole, con tanto di precisazione, per un verbale di intesa?! Bene, ora vedremo sul lungo termine cosa all’atto pratico concludera’ Ugge’, ora che ha un ministro col quale riesce ad interagire, vedremo che effettivi, pratici e utili soluzioni trovera’ al settore. Ma dopo anni di chiacchere, fiducia e ottimismo sono a zero.

  8. Il signor Gabanella forse non ha compreso bene cosa volesse dire con il suo messaggio il presidente Fai, che non perdiamo di vista le ragioni per il quale è intervenuto. Ha solo risposto a un commento che dava un messaggio distorto. dDa qui cercare di coinvolgere l’azione di una federazione e ricostruire, come fa Gabanella un film tutto Suo, ce ne corre di strada.

  9. Pontificare non costa nulla, criticare ancor meno. Mi piacerebbe però sapere dall’alto di quale esperienza, conoscenza, professionalità lo fa il signor Gabanella. Potrebbe, cortesemente, inserire in un suo prossimo commento, che sicuramente non ci farà mancare, anche un suo brevissimo curriculum? Così, tanto per sapere… Del signor Uggè almeno sappiamo al esperienze e conoscenze maturate in tre decenni abbondanti “al servizio” della categoria degli autotrasportatori….

  10. Fulvio non ti viene in mente che le critiche che un presidente rivolgeva a Toninelli forse erano meritate? Non dimentichiamoci che era contro la Tav, la gronda di Genova, le infrastrutture in genere e comunque aveva annunciato che il traforo del Brennero era già funzionante. A uno così lo vuoi rivolgergli qualche critica o no?

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