Confmare, Sos al ministro De Micheli per fermare la tassa europea sui porti italiani

“Una richiesta paradossale che comprometterebbe la già difficoltosa crescita dei porti italiani”. Così il vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè ha definito la richiesta, avanzata dall’Unione europea, di far pagare le tasse sui canoni demaniali alle Autorità di sistema portuale italiane, “che sono enti pubblici che gestiscono un bene per conto dello Stato, e dovrebbero pagare allo Stato le tasse sul suo bene. Una richiesta quantomeno singolare, forse a Bruxelles non è stato ancora spiegato il funzionamento del nostro sistema portuale”, ha aggiunto Paolo Uggè parlando a nome di Confmare, il tavolo di coordinamento delle imprese logistico-portuali aderenti a Confcommercio-Conftrasporto“.Sulla questione è aperto un contenzioso fra il nostro Paese e l’Unione europea e ora la decisione della Commissione europea di voler avviare un’indagine approfondita sul sistema di tassazione in vigore negli scali italiani, mettendo di fatto in discussione il nostro modello di governance dei porti, non può che preoccuparci, ragione per cui abbiamo chiesto un incontro al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli, che ha già espresso la volontà di avviare un negoziato con l’Unione europea, auspicando una positiva chiusura del contenzioso. L’occasione potrebbe essere l’incontro con il nuovo Commissario europeo, che lo stesso ministro ha annunciato per il 2 dicembre a Bruxelles per discutere (tra le altre) la questione del contingentamento dei Tir al Brennero”.

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