Confcommercio: “Il ministro ha preso la strada giusta. Ora prosegua su sicurezza e pagamenti”

“Aver ristabilito con cadenza mensile un confronto a livello politico che era stato interrotto da alcuni anni, aver mantenuto le risorse strutturali per la categoria scongiurando i tagli previsti in tema di rimborsi sulle accise e aver incrementato il sostegno agli investimenti per la sicurezza e l’ambiente, che consentiranno di rinnovare il parco circolante dei mezzi pesanti sostituendoli con veicoli più sicuri e meno inquinanti, sono tre obiettivi di rilievo raggiunti. Ora, dopo questi primi, significativi risultati, Confcommercio, con la Fai, la federazione degli autotrasportatori italiani, si prepara a partecipare ai tre tavoli che affronteranno questioni più ampie come il rispetto delle regole: dai tempi di pagamento alle imprese ai costi della sicurezza”. Ad affermarlo è il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto, Paolo Uggè, che all”indomani dell’incontro con il ministro Paola De Micheli, concluso con la sospensione del fermo dei Tir , ha voluto esprime l’apprezzamento proprio al titolare del dicastero per le Infrastrutture e i trasporti “per la parola mantenuta rispetto a quanto annunciato nel primo incontro con le associazioni dell’autotrasporto”. Augurandosi che “ nel passaggio parlamentare si tenga il punto sugli impegni assunti con la categoria”, Paolo Uggè ha annunciato che il prossimo passo, “dopo ciò che sta avvenendo all’ex Ilva e considerate le conseguenze anche nel settore dei trasporti, sarà la costituzione di un tavolo nazionale sui temi della siderurgia al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture”.

2 risposte a “Confcommercio: “Il ministro ha preso la strada giusta. Ora prosegua su sicurezza e pagamenti”

  1. Poter avere un confronto mensile con il ministero mi sembra di per se un passo straordinario in avanti rispetto ai so e ai silenzi della gestione del signor Toninelli…

  2. Vero quello che dice Giancarlo, anche se qualcuno mette in dubbio il rispetto di quanto sottoscritto, visto che occorre reperire risorse. Premesso che comunque occorre sempre attendere che la legge sia approvata, anche in caso di fermo, qualora venissero meno alcuni impegni assunti non credo che le parti che hanno dato fiducia agli impegni del ministro stiano ferme. Dal punto di vista politico l’azione di comunicazione violenta nei confronti di chi non mantiene quanto convenuto sarebbe certa. E questo a livello politico non giova di certo a un ministro. Poi naturalmente rimane sempre la libertà di iniziative sindacali che anche nel mese di gennaio non sarebbero certo gradite, visto che alla fine del mese si vota in due regioni.

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