Sciopero dei tir, l’incontro con il ministro ha aperto la strade per evitarlo. Ora vanno “chiuse”

“Dopo l’incontro con il ministro dei Trasporti Paola De Micheli sembra aprirsi uno scenario nuovo che prevede la ripresa costante e continua del confronto con cadenza mensile. Un fatto indubbiamente positivo”. A scriverlo, nel suo appuntamento settimanale con gli autotrasportatori associati in line sul sito di Conftrasporto (cliccate qui) è il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio Paolo Uggè, uno dei protagonisti dell’incontro avvenuto giovedì 14 al ministero e che ha spinto Unatras a rinviare al 19 novembre ogni decisione sul fermo nazionale dell’autotrasporto già proclamato a fine ottobre. Un incontro che ha lasciato intravedere possibili strade per evitare una protesta che nessuno vuole (destinata a paralizzare il Paese proprio sotto le festività natalizie, a creare un mare di problemi a milioni d’italiani e a provocare un danno economico calcolabile in centinaia e centinaia di milioni) e che si è chiuso con l’impegno a scrivere comunque il capitolo conclusivo della vicenda entro cinque giorni. Martedì 19 non ci dovrebbe dunque essere spazio per ulteriori “rinvii”: o la protesta salterà, o verranno fissate le date del fermo che potrebbe cadere fra Santa Lucia e Natale. Prima di martedì impossibile saperne altro, per una ragione semplicissima spiegata sempre da Paolo Uggè nella sua rubrica settimanale “Il Punto” su conftrasporto.it: “ Siamo obbligati, per impegni assunti con il ministro, a non entrare nei dettagli e noi a differenza di chi non li rispetta quando assumiamo impegni li manteniamo”. Il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio ha comunque aggiunto che “Nel merito delle questioni abbiamo ricevuto indicazioni sulle risorse e sulle loro destinazioni, registrata l’intenzione di approfondire, in poco tempo, ed emanare le norme atte a risolvere le questioni legate al rispetto delle regole, alla funzionalità delle motorizzazioni, la conferma della messa a disposizione di risorse aggiuntive per sostituire sia il parco circolante che per rifinanziare i bonus per i trasporti intermodali. Ovviamente anche sulla compensazione dell’accisa si dovrebbe individuare una soluzione di gradualità applicativa per dare un tempo certo alle imprese”. Le strade “alternative” al fermo sembrano esserci. Così come quelle per un confronto (indispensabile per arrivare a uno scontro, come più volte sottolineato dalla categoria) che il ministero appare disponibile non solo a costruire, ma a farlo con appuntamenti fissi mensili per verificare i progressi fatti. Un ritorno al passato, come ha evidenziato Paolo Uggè facendo Il Punto della situazione. Lasciare la strada vecchia per quella nuova può essere pericoloso, come dice un detto. La storia della politica più recente, con interlocutori politici “assenti” o capaci di rispondere solo “no”, sembrerebbe confermarlo in pieno….<

Una risposta a “Sciopero dei tir, l’incontro con il ministro ha aperto la strade per evitarlo. Ora vanno “chiuse”

  1. Beh almeno questi due si trovano in quanto ad esperienza nell’autotrasporto… Una vendeva pomodori, l’altro e’ da anni che dovrebbe andare a venderli. Povera Italia.

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