Boccia: “Non basta essere bravi nel produrre merci, serve esserlo anche nel trasportarle”

“Non possiamo più essere competitivi solo nelle fabbriche, bisogna esserlo anche fuori e, in questo, il nodo infrastrutturale logistico diventa un elemento strategico per il Paese”. A sottolineare l’importanza non solo di produrre merci ma di farle giungere a destinazione in modo competitivo, è stato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che intervenendo  al Forum di Pietrarsa “La sfida del mercato Eurasiatico”, in corso a Trieste, ha voluto sevidenziare in modo particolare l’importanza dei porti. A cominciare proprio da quello di Trieste, pedina fondamentale sullo scacchiere per “diventare come Paese un grande hub centrale tra Europa e Mediterraneo aperto a Est e a Ovest”. Con Trieste “ nel ruolo di cerniera a partire dal trasporto marittimo passando per il trasporto ferroviario e quindi arrivando alla logistica, per costruire un Paese competitivo al di là dei cancelli delle fabbriche italiane”.

2 risposte a “Boccia: “Non basta essere bravi nel produrre merci, serve esserlo anche nel trasportarle”

  1. Le navi sono arrivate a trasportare 15000 Teu, peccato che i nostri porti non le possano accogliere. L’unico sarebbe quello calabro, peccato che la monoferrovia renda impossibile il trasporto degli stessi verso nord. Inoltre un cointainer fermo costa il triplo che in Olamda, motivi per cui non saremo mai competitivi. La Svizzera ci chiese anni fa di migliorare la tratta Genova/Novara… invece che ampliare il corridoio 1 ad 1 miliardo, han preferito pensare una nuova tratta a 6 miliardi… terreni sequestrati, e mai fatto niente…siete i soliti chiaccheroni, che fan le cattedrali del deserto ad ovest e il mondo si apre ad est

  2. Ma il presidente di Confindustria si accorge ora che le scelte dei vari governi, magari indotti da chi chiedeva aiuti economici per le proprie imprese rappresentate, hanno ridotto il trasporto nelle condizioni in cui si trova? Dove è stato in questi anni? E poi le attività di trasporto vanno pagate ma se non sbaglio non mi pare che le posizioni di Confindustria siano state favorevoli. O ci dimentichiamo la battaglia sui costi della sicurezza. Che valore ha la sicurezza per questi signori?

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