Tasse sul gasolio, Tir pronti al fermo? Uggé: “Senza confronto non ci resta che lo scontro”

Chiusura “col botto” al 5° Forum internazionale del trasporto di Cernobbio, con l’annuncio di un possibile blocco nazionale del trasporto. A confermare il “pericolo”, nel caso “il Governo non dovesse fare immediatamente chiarezza sulla nuova manovra inserita nel decreto fiscale  sul recupero delle accise per il gasolio da autotrazione, è stato il vicepresidente nazionale di Conftrasporto e Confcommercio che ha definito “discordanti” le dichiarazioni del Governo in quanto “si fa confusione tra una norma giusta, perché impedisce che qualcuno recuperi l’accisa su tutto il gasolio e non solo su quello per l’autotrazione, e questo è un principio che deve  essere esteso a tutti, anche agli agricoltori immagino”. “Altro “, ha proseguito Paolo Uggè, “è punire un settore tra i meno inquinanti. È evidente che se da questo confronto si trova una  strada per aiutare le imprese a essere ancora meno inquinanti di  oggi e allo Stato di fare un’operazione giusta, perché noi siamo  per il rispetto dell’ambiente, va bene: se viceversa, a differenza di quello fatto dalla ministra  Teresa Bellanova, che è andata a confrontarsi con gli agricoltori,  questo confronto non ci sarà, si mantiene una linea secondo noi  insensata e credo che il presidente di Unatras, l’Unione delle  federazioni dell’autotrasporto, convocherà nel giro di qualche  giorno l’esecutivo e alla luce delle evoluzioni prenderemo  decisioni, non escludendo la proclamazione del fermo del  trasporto. Noi vogliamo evitare lo scontro attraverso il confronto”, ha concluso il vicepresidente di  Conftrasporto Paolo Uggè, affermando, sul limite al consumo del gasolio sul  quale uno può recuperare l’accisa, che “c”era evidentemente  qualcuno che voleva fare il furbo, ma ci sono in tutti i settori personaggi che cercano di fare furbi e magari scaricano tutto il gasolio e quindi recuperano l’accisa anche su quello non utilizzato per l’ autotrasporto.o. Ma siccome ci sono  dei parametri da rispettare è evidente che su questo aspetto è giusto  intervenire e colpire tutti, sottolineo tutti, coloro che  scaricano impropriamente tutto il gasolio consumato”.

17 risposte a “Tasse sul gasolio, Tir pronti al fermo? Uggé: “Senza confronto non ci resta che lo scontro”

  1. Senza confronto non resta che lo scontro: direi che più chiaro ed efficace il messaggio non poteva essere. Complimenti al presidente per la “capacità comunicativa”….

  2. A proposito di Alessandra: c’era una signora, con questo nome che in passato interveniva continuamente (anche troppo) soprattutto per contestare ogni cosa dicessero i responsabili di Fai e, in particolar modo il presidente Uggè. Che fine ha fatto? L’azienda di trasporti per cui lavorava (nella Bassa Lombardia?) ha chiuso travolta dall’ondata di idiozie raccontate dai grillini (e dalla stessa Alessandra) e lei adesso è a casa senza più un computer aziendale da cui scrivere le sue farneticanti contestazioni?

  3. Alessandra (quella missing, desaparecida, scomparsa)? Sarà beatamente a casa sul divano a guardare una telenovela e a sgranocchiare pop corn comprati con l’assegno del reddito di cittadinanza mentre io, povero scemo, sono in strada a guidare sotto l’acqua a 30 all’oramquando va bene in mezzo al traffico ….

  4. Ho letto che il mondo agricolo inquina per 11 miliardi di euro in più di quanto versa allo Stato. I mezzi pesanti (dati diffusi dal forum di Cernobbio e non contestati) inquinano per il 4,6 per cento del totale e versano molto di più di quanto inquinano. L’Euro 6 paga addirittura in più quasi 8 mila euro. Niente guerra tra poveri ma se non toccano (giustamente?) gli agricoltori perché colpire chi già paga abbondantemente? Se pensano di trovare la categoria indebolita basta che ci provino. Poi non si venga a parlare di ricatti.

  5. “Senza confronto c’è lo scontro: queste mi pare siano le chiare parole di un rappresentante di categoria dell’autotrasporto. Non sono un autotrasportatore ma credo che il principio del confronto sia innegabile in uno stato democratico. La signora ministro che va a leggere discorsi nei convegni che altri Le preparano, così non dice niente di Suo, dovrebbe trovare un po’ di tempo per incontrare i vertici delle federazioni del settore interessato. Non è che per la Sua superficiale condotta ci troviamo a subire noi cittadini le conseguenze che un blocco dell’autotrasporto genera. Lei è anche vice segretaria del Pd non mi pare un comportamento furbo.

  6. C’è una cosa (che qualche signore dei 5 Stelle non sa neppure cosa sia) che si chiama dignità, orgoglio e che spinge le persone che le possiedono ad andare a lavorare e non a fare i mantenuti alle spalle di chi lavora…..

  7. È mai possibile che si debba arrivare a queste minacce? Il dovere di un uomo di governo è innanzitutto avere conoscenza dei problemi. La signora ministro cosa conosce del trasporto? Si informi, si confronti e poi decida perchè questo compito è di Sua competenza. Poi ognuno si assumerà le responsabilità che appartengono ai rispettivi ruoli. Ma la supponenza di sapere tutto e soprattutto di non ascoltare è gravissimo.

  8. Ma perché mettete nel “mirino” sempre e solo i grillini? Quelli che hanno fatto il governo con loro (Salvini, Zingaretti….):per me sono perfino peggio…. E lo hanno dimostrato per decenni portando il Paese nel baratro…. Le decine di migliaia di euro che un neonato si ritrova in Italia come “ben arrivato” appena partoritole hanno lasciate loro, mica Di Maio o Grillo……

  9. Giusto colpire i furbi che scaricano il gasolio ben oltre quello che consumano. Questi danneggiano gli operatori corretti. Ma non è accettabile ridurre le forme di compensazione a un settore che inquina meno di altri.

  10. È solo incapacità a comprendere o scelta voluta? Colpire chi inquina meno e chi paga di più (senza smentite in merito vuol dire che quanto sostiene l’autotrasporto è vero) mi pare sia da pasticcioni che è meglio che vadano a casa. Se non riescono a comprendere un aspetto così semplice figuriamoci quelli più complessi. Povero Paese in che mani è finito.

  11. Spero che i nostri rappresentanti non mollino e vadano fino in fondo. O si trova una soluzione equa o non ci resta che fare un fermo deciso, come mi pare stiano decidendo anche i francesi.

  12. Ragazzi non parliamo di politica che rischiamo di creare le condizioni per dividerci. Tutti siamo convinti che il governo in carica (non interessa il colore politico) sta portando questo settore allo sfascio definitivo. Se non trovano una soluzione ragionevole dobbiamo fermarci.

  13. Se come riportano i giornali l’autotrasporto italiano è sceso del 20 per cento passando dal 40 al 20 nei traffici internazionali e se altri nostri concorrenti (polacchi, bulgari, sloveni etc) sono arrivati ad assicurare oltre il 70 per cento dei viaggi in Europa si deve al fatto che sono più competitivi di noi. Certamente la voce gasolio insieme a quella del costo del lavoro formano il 70per cento circa dei costi di una impresa. Non occorre uno scienziato per comprendere che se si attua questa scelta, non effettuata per colpire chi inquina di più ma solo per fare cassa, le nostre imprese perderanno ancora quote di mercato aggiuntive e si troveranno nella condizione di chiudere o di trasferirsi nei dove i costi sono inferiori.

  14. Una domanda a questi “scienziati” che ci governano. Ma nei casi in cui il prodotto è identico dappertutto loro effettuano acquisti dove il prodotto costa di più o dove costa meno? Quindi chi lo potrà fare, e non sono pochi (chi opera all’estero, chi ha la sede a distanza intorno ai 100 chilometri dai confini e c’è purtroppo anche chi acquista utilizzando reti parallele), acquisterà dove il gasolio costa meno. Alla fine quanto perde lo Stato? Hanno pensato che invece di 0,21 euro/litro perderanno tutta la componente fiscale?Una bella scelta.

  15. Questi ci stanno rovinando! Facciamo il fermo e mandiamoli a casa. Basta con politici che occupano ruoli dei quali non sanno poco o niente. Sarà anche una brava madre la signora De Micheli ma cosa ne conosce dei trasporti? Infatti si cominciano a vedere i risultati. Forse dopo un bel fermo comincerà a comprendere.

  16. Ma siamo pronti al fermo? Non è che come al solito si deve andare per le strade a fermare i soliti furbi? Che solitamente sono quelli che prima di ogni azione gridano maggiormente. Oggi ci sono tutte le ragioni per farlo. La signora ministro va ad ascoltare nei convegni organizzati da quelli che ci utilizzano e magari ci ricattano ma non ha ancora avuto il tempo di convocare le nostre organizzazioni? Ci vuole altro per capire che aria tira?

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