Chi più inquina più paga: solo un bello slogan. Nella realtà il fisco “stanga” i camion “puliti”

Chi più inquina più paga. Un bello slogan, niente di più. Perché nella realtà di tutti i giorni è tutta un’altra storia, incredibile nella sua assurdità, con i mezzi più moderni e tecnologici, e dunque meno inquinanti, che agli imprenditori dell’autotrasporto costano molto più, in termini di tasse, rispetto a camion vecchi che invece “avvelenano” l’aria che respiriamo. Un’assurda situazione denunciata al Forum di Conftrasporto in corso a Cernobbio, sul lago di Como, dove i responsabili dell’ufficio studi di Confcommercio, organizzatrice dell’evento giunto alla sua quinta edizione, hanno denunciato come “il fisco penalizzi i camion ‘più puliti’”, con i proprietari di un Tir Euro 6 costretti a “versare il triplo di ciò che dovrebbe sull’inquinamento prodotto, ovvero 7.982 euro in più all’anno” impedendo che “una fiscalità ragionevole incrementi l’acquisto di mezzi più ‘green’”. Un chiarissimo esempio di “squilibrio fiscale in atto nell’autotrasporto” che conferma come “l’automatismo del ‘chi più inquina più paga’ sia lungi a venire”, e come “il conto più salato lo paghino i mezzi più‘puliti”. Quelli di ultima generazione per i quali, evidenzia il rapporto elaborato dai responsabili dell’Ufficio studi di Confcommercio, i proprietari “sborsano infatti un’accisa più che tripla rispetto al dovuto: nel solo 2019, hanno versato 7.892 euro in più rispetto al danno ambientale prodotto”. Cifre che diventano terrificanti se moltiplicate per tutti i veicoli circolanti, con un conto che arriva a “1,12 miliardi di euro di eccesso di imposizione falsamente ambientale, deprimendo gli investimenti sui nuovi mezzi”. E che non siano fantasie di parte, sottolineano i responsabili del rapporto 2019, “si desume, oltre che dall’assoluta semplicità dei conteggi, da quanto scrive esplicitamente il Senato della Repubblica quando stigmatizza l’uso strumentale della tassazione ambientale come “… la consueta pratica dello Stato di incrementare il livello di alcune tasse ambientali (tipicamente le accise sui carburanti) per destinare il maggior gettito al finanziamento di spese non strettamente ambientali (terremoti, missioni internazionali di pace e altre emergenze…”.

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