Il Governo snobba i problemi dell’autotrasporto, ma così getta benzina sul fuoco della protesta

A mali estremi estremi rimedi, dice un proverbio. Saranno davvero estremi i rimedi che il mondo dell’autotrasporto adotterà contro i “mali” fatti alla categoria da un Governo che, a oltre un mese dall’insediamento, non ha trovato il tempo neppure per rispondere ai numerosi Sos lanciati da un settore fondamentale per l’economia del Paese? I presupposti perché possa accadere qualcosa di “importante” (la proclamazione di un fermo nazionale dell’autotrasporto?) ci sono tutti. Basta leggere, per credere, alcuni passaggi del documento con cui l’Unatras (l’Unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci che raggruppa Assotir, Cna Fita, Confartigianato Trasporti, Fai, Fiap, SnaCasartigiani e  Unitai) ha annunciato la decisione di convocare gli organi esecutivi del coordinamento nazionale dell’autotrasporto per individuare una linea da seguire in risposta alla “perdurante mancanza di risposte alle problematiche emergenziali segnalate dal settore, che incidono sulle migliaia di imprese diffuse su tutto il territorio nazionale”. Una convocazione “ già stata annunciata nella precedente missiva indirizzata al ministro dei Trasporti Paola De Micheli”, precisa il documento, che è stata decisa “a poco più di un mese dall’insediamento del nuovo Governo dalla categoria che ha solo assistito ad annunci di provvedimenti a mezzo stampa, senza essere coinvolta in decisioni che potrebbero segnare la sopravvivenza stessa di decine di migliaia di imprese dell’autotrasporto italiano. In più occasioni è stato ribadito quanto sia fondamentale che il nuovo ministro intraprenda e metta in campo il prima possibile le misure necessarie al mantenimento della competitività delle imprese italiane rispetto ai concorrenti esteri. Pur comprendendo le difficoltà e le tempistiche legate all’analisi dei molteplici dossier di interesse del Dicastero”, conclude il documento redatto dai responsabili del coordinamento, “Unatras non può sottacere il malcontento che sta crescendo nell’autotrasporto per l’assenza di risposte e la mancata convocazione delle rappresentanze di settore, che proprio nei prossimi giorni si confronteranno sulle decisioni più opportune da intraprendere a tutela della categoria”.

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