Tagli sui carburanti, marittimi e agricoltori al fianco degli autotrasportatori contro il Governo?

In caso di mancato confronto a breve termine si renderà necessario assumere le decisioni conseguenti”. Così si concludeva l’ultima lettera inviata da Unatras al Governo per chiedere un incontro urgente al ministro dei Trasporti con l’obiettivo di evitare che venissero decise “manovre politiche” destinate ad avere pesanti conseguenze: manifestazioni di protesta organizzate dal mondo dell’autotrasporto ma probabilmente anche da altri settori. Una protesta “ allargata”, che potrebbe coinvolgere il settore dei trasporti marittimi e quello dell’agricoltura, scesi in campo recentemente contro alcune scelte ipotizzate dal Governo. Stefano Messina, presidente di Assarmatori, è stato chiarissimo nell’affermare che “difendere l’ambiente è un obiettivo in testa alle priorità degli armatori, ma le ricette politiche che si stanno delineando vanno nella direzione contraria”; e addirittura dall’interno dello stesso Esecutivo è arrivato l’invito, dal ministro delle Politiche agricole, “a fare meno dichiarazioni sui giornali e un approfondimento in più”. Dichiarazioni fatte dopo aver raccolto l’allarme degli operatori del mondo dell’agricoltura. Messaggi chiarissimi, così come lo sono sempre stati quelli inviati, da mesi, dai rappresentanti di Conftrasporto, favorevoli a soluzioni adeguate per l’ambiente ma assolutamente contrari a interventi lineari che otterrebbero solo il risultato di penalizzare ulteriormente una categoria che è l’elemento di competitività della nostra economia. Tagli lineari inaccettabili e dannosi che stanno allargando sempre più il fronte degli oppositori, con segnali di una possibile coalizione, pronta a schierarsi contro le soluzioni ipotizzate dal Governo, in materia di accise e carburanti, che non sembrano dunque mancare. Segnali che chi è alla guida del Paese farebbe bene a non sottovalutare, ascoltando gli inviti a rivedere radicalmente alcune possibili “grandi manovre”. Magari raccogliendo anche un altro suggerimento, proveniente da chi conosce sicuramente meglio di alcuni politici, per esperienza diretta, cosa voglia dire svolgere determinati lavori: quello ad analizzare possibili soluzioni intelligenti che consentono di risparmiare risorse e rilanciare anche il settore dell’automotive. Soluzioni che già esistono, senza bisogno di scervellarsi: basta esaminarle e capirle. Risposte concrete ai problemi che, se applicate adeguatamente, possono raggiungere gli obiettivi di incrementare le entrate dello Stato e dare risposte positive ai temi ambientali. L’ ipotesi lanciata dagli esponenti di Lega Ambiente ne è un esempio: eliminare i trasferimenti all’autotrasporto per i mezzi Euro 3 e destinare quanto risparmiato all’incentivo per la sostituzione con mezzi nuovi è un’ipotesi che merita di essere approfondita. Ciò che occorre è che il Governo, con il Presidente del consiglio per primo, si renda conto della delicatezza della questione e inviti i titolari dei diversi dicasteri ad aprire i confronti con le rappresentanze dei mondi che sono coinvolte dalle misure annunciate. E a farlo in tempi ristretti: continuare a dimostrare una mancanza di volontà e disponibilità al confronto potrebbe innescare forme di protesta con iniziative anche dirompenti. Un esempio? Se l’autotrasporto e il mondo agricolo assumessero iniziative comuni l’effetto sarebbe devastante. Non è una minaccia, ma mai come in questa vicenda calza a pennello la frase evangelica “chi ha orecchie per intendere intenda”. Anche perché, oltre agli appelli lanciati dal mondo dell’autotrasporto e da quello agricolo, c è anche l’allarme lanciato dal mare: un vero e proprio “avviso ai naviganti”. Anzi, ai “comandanti”…

Paolo Uggé, vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio 

11 risposte a “Tagli sui carburanti, marittimi e agricoltori al fianco degli autotrasportatori contro il Governo?

  1. Sarebbe una grande cosa e dimostreremmo a questo governo di demagoghi, incapaci e anche molto superficiali di come si deve essere seri quando si ha la responsabilità di governare un Paese. I tagli lineari sono dannosi per tutti e servono solo a penalizzare le imprese italiane, deprimere l’economia, diminuire gli introiti fiscali, ma non certo a risolvere l’inquinamento che non è un fenomeno italo-europeo ma mondiale.

  2. Che sogno! Tir e trattori lumaca insieme per una giusta protesta contro chi vuole solo trovare soldi per dare la paghetta ai fannulloni o peggio ancora ai brigatisti.

  3. Ma gli agricoltori ci staranno? Dopo che il presidente del Consiglio ha garantito loro che non toccherà le loro accise, mi sa che questi si sfilano.

  4. O giulio non è che abbiamo bisogno di loro. Se ci sono meglio, se no le azioni di protesta sono efficaci anche le nostre, forse anche di più. Piuttosto cosa faranno le solite federazioni teleguidate dalle confederazioni? Qui vedo e concordo con chi ha scritto l’articolo ma gli altri che faranno?

  5. Caro Luciano è possibile che come quasi sempre hanno fatto nel passato questi tradiscano la categoria. Io sono vecchio e queste esperienze le ho già vissute. Ma so che qualcuno ha la schiena diritta e nel passato lo ha già dimostrato dichiarando il fermo anche da solo. Siamo noi che dobbiamo sostenere chi fa i nostri interessi.

  6. Se intervengono su di noi dobbiamo reagire anche perchè se non facciamo nulla e ci dimostriamo deboli questi ci faranno male. Colleghi, almeno su questo tema reagiamo. Scriviamo, contattiamo tutti coloro che possono essere interessati, non molliamo.

  7. Diamo una volta per tutte la dimostrazione di quanto il trasporto sia importante per la vita di una nazione. Una giornata di blocco delle navi, dei trattori e dei camionisti e vedrete come questi bla, bla, bla, si interesseranno di noi.

  8. Ma non si vergognano? Ma che faccia hanno questi che ci governano? Danno soldi ai “faniguttoni” (chi non fa nulla), infatti l’occupazione giovanile diminuisce, e recuperano risorse sulle imprese che competono sui mercati e subiscono il dumping sociale? Fermo senza se e senza ma!

  9. Sempre a lamentarsi e poi quando c’è la possibilità di mandarli a casa siamo bravi a estraniarci. Chi li ha votati questi scappati da casa? Chi si è astenuto impari per la prossima volta! Abbiamo ancora bisogno di altri esempi per capire chi ci vuole morti e chi ci difende? Sveglia e smettiamo di lamentarci ma facciamo.

  10. Una giornata di blocco delle navi, dei trattori e dei camionisti e vedrete come questi bla, bla, bla, si interesseranno di noi?????,Ma stiamo scherzando? Dieci, venti, trenta giorni di blocco totale fino a che questi non saranno scomparsi dalla scena politica e saranno andati a cercarsi un lavoro…. vero…..

Rispondi a Giovanni Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *