Manovra 2019, che fine hanno fatto i 50 milioni di euro l’anno per rendere sicuri i ponti sul Po?

Il nuovo Governo è al lavoro sulla legge di Bilancio 2020, ma ci sono ancora fermi diversi decreti attuativi relativi alla manovra 2019 varata dall’esecutivo guidato dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega, con diversi provvedimenti ancora da attuare che riguardano trasporti e infrastrutture. Primo fra tutti lo stanziamento di 50 milioni di euro all’anno, fino al 2023, per la messa in sicurezza dei ponti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti nel bacino del Po, interventi per i quali si attende un decreto del ministero per le Infrastrutture e i trasporti, in concerto con quelli dell’Economia e finanza, che “sblocchi” l’assegnazione delle risorse ad Anas, città metropolitane e province territorialmente competenti. Ma “ferme in attesa” dei tempi sempre lunghissimi della macchina burocratica sono anche l’erogazione del fondo per le autostrade ciclabili (2 milioni di euro nel 2019), per i quali il decreto era atteso entro fine agosto definendo le modalità di erogazione ; il via libera ai finanziamenti, per un importo di 5 milioni di euro, per gli interventi contro l’uso indebito del contrassegno di parcheggio per disabili; l’attribuzione di 15 milioni di euro (fino al 2021) finalizzati a compensare i maggiori costi sostenuti dalle imprese ferroviarie per i trasporti merci effettuati nelle regioni del Sud e del Lazio.

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