Il mio nome è Bond, onorevole Bond e vi dico che il pericolo corre lungo il valico del Brennero

Il suo cognome è Bond e se anche di nome fa Dario e non James può darsi che un “allarme” lanciato da un omonimo del più grande agente segreto della storia cinematografica e televisiva possa passare assai meno inosservato di altri. L’allarme lanciato da Dario Bond, che non è uno 007 al servizio di sua maestà britannica ma un parlamentare nelle file di Forza Italia al servizio del popolo italiano , riguarda i limiti al transito di tir italiani carichi di merci prodotto o lavorate nel nostro Paese e dirette verso il Nord Europa. “Provvedimenti adottati dal governo tirolese per contingentare il flusso dei Tir lungo la tratta austriaca del Brennero, dal confine italiano fino a quello tedesco, che”, denuncia lo “007 di Forza Italia” stanno arrecando non pochi problemi all’economia italiana con pesanti ripercussioni a danno della capacità di esportazione delle imprese italiane, strettamente integrate con quelle della Baviera e del Baden Württemberg che si approvvigionano della componentistica italiana di precisione. I provvedimenti del governo tirolese, oltre che danneggiare l’economia italiana, penalizzano anche quella altoatesina, come testimoniano le dichiarazioni allarmate rilasciate nelle ultime settimane da tutte le categorie economiche dell’Alto Adige.Che il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, scenda ora in campo a offrire la solidarietà e la comprensione della Provincia al ‘fratello’ tirolese è davvero un atteggiamento incomprensibile” , aggiunge il deputato di Forza Italia , “a meno che creda che l’Alto Adige possa nel futuro vivere di solo turismo, pascoli ed alpeggi vari, rinunciando alla sua industria di trasformazione. Più che offrire solidarietà al presidente del Tirolo, Günther Platter, Kompatscher, avrebbe fatto meglio a ricordare al suo collega di oltre Brennero che con gli atti unilaterali non si va molto lontano, soprattutto quando si ledono principi cardini della Comunità Europea come la libertà di spostamento di persone e di merci.E’ inutile predicare a giorni alterni la necessità di essere più europei, come fa Kompatscher, quando poi si dà bordone a coloro che affondano unilateralmente il mercato unico. L’Italia deve tutelarsi contro queste fughe in avanti. Personalmente, se Kompatscher non cambia registro difendendo gli interessi del Paese (di cui fa ancora parte l’Alto Adige) e i principi cardine di quell’Unione Europea cui lui stesso afferma di riconoscersi, proporrò al Governo di bloccare cautelativamente parte dei trasferimenti statali alla provincia di Bolzano per indennizzare le imprese esportatrici italiane dai danni subiti dal blocco unilaterale tirolese”.

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