Forza Italia: “Una norma italiana viola la libera concorrenza penalizzando gli Ncc. Va cancellata”

“Un governo serio e un ministro dei Trasporti più attento, alla luce anche delle prese di posizione di alcune regioni italiane che hanno contestato le norme volute dall’Esecutivo in carica, dovrebbe adeguare il proprio atteggiamento, oggi solamente punitivo di alcuni operatori gli Ncc”. È questo il commento lapidario pubblicato sul sito di Conftrasporto in merito all”interrogazione che l’onorevole Fulvio Martusciello di Forza Italia ha rivolto alla Commissaria ai trasporti Violeta Bulc (segnalando che la normativa italiana non rispetterebbe i principi sulla libertà di concorrenza danneggiando una categoria di operatori, con normative assurde e insensate) e alla risposta di quest’ultima. Una risposta nella quale, evidenzia il comunicato pubblicato sul sito di Conftrasporto, la Commissaria ai trasporti europea “pur ricordando che tale attività viene normata dai singoli Stati, non può fare a meno di evidenziare come la legislazione debba essere comunque conforme all’articolo 49 del trattato sulla libertà di stabilimento. Aspetto che la Commissione sta attualmente valutando”.

Una risposta a “Forza Italia: “Una norma italiana viola la libera concorrenza penalizzando gli Ncc. Va cancellata”

  1. La vicenda Taxi /Ncc ha dei responsabili ben individuati e sono da ricercare in alcuni deputati del centro destra, romani, che presentarono un emendamento che portò a questa evoluzione. Ora il tentativo dell’onorevole Martusciello è lodevole e punta non a rivalutare Uber ma a stabilire delle normative chiare. La situazione che si è generata poteva essere evitata. Quello che occorreva era un uomo di governo che se ne occupasse in modo serio e soprattutto che non vi fosse stata commistione nella rappresentanza tra taxisti e Ncc. Gli errori vanno imputati a chi li ha commessi e non serve sparare nel mucchio. Alcuni dei rappresentanti degli Ncc hanno pensato alle proprie imprese senza voler esplorare la possibilità di trovare un’intesa che era possibile. Attribuire la responsabilità a chi è colpevole è giusto ma non si deve in alcun modo dimenticare la verità dei fatti.

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