No ai divieti austriaci: Italia e Germania pronte a ricorrere alla Corte di giustizia europea

Se il Tirolo non farà marcia indietro sulle nuove misure unilaterali che imporrebbero dal 1° agosto nuove pesanti limitazioni al trasporto di alcune merci e di alcuni autoveicoli provenienti dall’estero, quindi soprattutto dall’Italia, nel Land del Tirolo Italia e Germania presenteranno ricorso alla Corte di Giustizia europea . Ad annunciato è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli affermando che Italia e Germania “ritengono che le nuove misure unilaterali che introdurrebbero aggiuntive limitazioni alla circolazione di veicoli lungo il Corridoio del Brennero, violino il diritto europeo e danneggino il Mercato unico europeo. Continua a leggere

Bloccati nel traffico con 40 gradi? L’Austria vieta ai non residenti di uscire dall’autostrada

Colonnina del termometro prevista a 40 gradi, più che probabili  maxi code e divieto d’uscire dall’autostrada per cercare “scorciatoie” su strade secondarie: è un fine settimana da incubo quello che si prospetta al Brennero con migliaia di vacanzieri pronti a valicare il passo  sia diretti nelle localita’ balneari e nella citta’ d’arte  italiane sia di rientro dopo le vacanze, e con le complicazioni dovute alle limitazioni decise dalle autorità del Tirolo. Continua a leggere

Commissario europeo ai trasporti: dare l’incarico a un esponente italiano è nell’interesse di tutti

È da sempre opinione comune che i trasporti e la logistica siano un elemento di sviluppo e competitività indispensabile per qualsiasi Paese voglia progredire. Un assunto tanto evidente (e condiviso) da spingere l’Europa tanti anni fa, sotto la guida prima del commissario ai trasporti belga Karel van Miert e poi con la sua collega spagnola Loyola de Palacyo, a dare vita a un piano infrastrutturale di corridoi europei che unisse l’Est e l’Ovest dell’Europa, con l’obiettivo di mettere l’economia del vecchio continente in condizione di poter competere con quelli che erano i Paesi emergenti dell’Est asiatico, con l’economia statunitense e con la stessa Russia che, superficialmente, continuiamo a non voler includere in un’azione coordinata. Continua a leggere