Anita: “I limiti al traffico sull’arco alpino sono un attacco al Made in Italy, vanno riscritte le regole”

“Attraverso le limitazioni imposte al trasporto stradale sull’arco alpino, dove transitano il 70 per cento delle merci con un volume di 50 milioni di tonnellate annue solo al Brennero, si vuole in realtà colpire il Made in Italy e frenare le nostre relazioni commerciali con i Paesi del Nord Europa. Per crescere abbiamo bisogno di essere difesi”. Ad affermarlo è stato il presidente Anita, Thomas Baumgartner che intervenendo all’assemblea annuale dell’associazione italiana dei trasporti ha anche aggiunto che se “davvero si vuole fare dell’Italia una piattaforma logistica, occorre rivedere radicalmente il Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi”, ovvero il trattato internazionale sottoscritto dagli otto Paesi alpini (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Principato di Monaco, Slovenia e Svizzera), nonché dalla Comunità economica europea, per assicurare una politica comune per l’arco alpino, attraverso un coordinamento internazionale degli interventi.

2 risposte a “Anita: “I limiti al traffico sull’arco alpino sono un attacco al Made in Italy, vanno riscritte le regole”

  1. Davvero interessante quanto propone il presidente dell’Anita sulla necessità di rivedere il “Protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi”. Forse non tutti sanno che quel documento venne sottoscritto dal ministro di allora Pier Luigi Bersani ma per la ratifica occorse attende diversi anni, più di dieci. La ragione è semplice ed è che il governo con il ministro Lunardi si oppose alla ratifica. La vicenda venne tenuta bloccata da un eccellente lavoro che l’opposizione nella legislatura successiva (sempre di centro destra) e ratificata con l’Esecutivo dei tecnici. Se non ricordo male non furono molte le realtà che si opposero a quel protocollo che limita le iniziative infrastrutturali italiane. Ora constare che vi sia il presidente dell’associazione di Confindustria che sostiene le tesi che allora non suscitarono grandi prese di posizione, è un fatto da cogliere positivamente, anche se in evidente ritardo. A volte bisogna saper prevedere il futuro e muoversi con la dovuta determinazione. Lamentarsi dopo serve a poco. Comunque chi volesse avere un resoconto dell’intera vicenda il protagonista che allora guidò la battaglia è contattabile io collaboravo con Lui, e, per chi avesse la memoria corta voglio ricordare il nome è l’attuale presidente della Fai e vice presidente Confcommercio Paolo Uggè.

  2. Ma vi rendete conto? Avevamo come ministro ai Trasporti un tecnico (ingegnere) del calibro di Lunardi, ora abbiamo il signor Toninelli. Un po’ come passare dalla guida di una Ferrari a un’Arna…..

Rispondi a Piero Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *