Brutti, sporchi e cattivi a chi? L’autotrasporto in prima fila nel rinnovare mezzi e inquinare meno

Brutti sporchi (perché inquinanti) e cattivi a chi? Smettiamola con i luoghi comuni e non generalizziamo, verrebbe voglia di dire… Perché è vero, in Italia esistono molte imprese che fanno circolare camion vecchissimi che “avvelenano” l’aria, ma ci sono anche moltissime imprese di autotrasporto (sempre più numerose) che “imboccano” la strada della sostenibilità ambientale, investendo per rinnovare le flotte con moderni tir “puliti”. L’Italia dell’autotrasporto “migliore”, attenta non solo all’ambiente ma anche alla sicurezza (basti pensare che i più moderni sistemi di assistenza alla guida avrebbero potuto tranquillamente evitare paurosi incidenti, come per esempio quello avvenuto a Bologna nell’agosto scorso con l’esplosione di un’autocisterna) che può vantare fra le sue fila un’azienda decisa a riconfermare la propria attenzione all’ambiente: la Logistica Sepe Group S.r.L., impresa che negli ultimi anni ha deciso di mettere in atto un percorso di crescita nel segno della sostenibilità adottando una politica di “Green Feeling”, al fine di consolidare il proprio posizionamento quale partner in grado di rispondere al meglio alle esigenze di trasporto delle maggiori aziende di largo consumo, assicurando loro la migliore gestione di tutta la supply chain. Un’attenzione che l’azienda (con sede operativa a Napoli e filiali a Catania, Parma e Palermo e che effettua trasporti per realtà di primaria importanza quali Unilever, una delle principali realtà che operano nei mercati Food, Home e Personal Care con prodotti che raggiungono, ogni giorno, 2,5 miliardi di consumatori in tutto il mondo con oltre 400 brand) ha voluto ribadire puntando sui veicoli di nuova generazione alimentati a Lng di Scania. “Uno dei nostri principali obiettivi è da sempre quello di diventare una realtà che ha a cuore progetti che perseguono la riduzione delle emissioni inquinanti, optando per scelte aziendali operative, che puntano a diminuirne l’impatto ambientale, nella consapevolezza che la salvaguardia e la preservazione dell’ecosistema non possono prescindere da una costante riduzione dell’impatto ambientale, insieme a un impiego ottimizzato delle risorse energetiche”, ha evidenziato Paolo Sepe, titolare di Logistica Sepe Group S.r.L.. “Proprio per questo abbiamo predisposto l’installazione di impianti fotovoltaici al fine di alimentare le nostre sedi. Ma soprattutto abbiamo attuato da tempo un programma di rinnovamento costante del parco veicolare, anche attraverso soluzioni a carburanti alternativi come il metano”. “Logistica Sepe Group S.r.L. è tra le realtà che hanno interpretato al meglio le opportunità derivanti dalla scelta di soluzioni a basso impatto ambientale”, ha commentato Franco Fenoglio, presidente e amministratore delegato di Italscania. “Le aziende di trasporto, per continuare a crescere e rispondere alle necessità di una committenza sempre maggiormente esigente, devono comprendere l’importanza di adottare politiche di tutela dell’ambiente e di dotarsi quindi di veicoli di nuova generazione e rispettosi dell’ambiente. Noi di Scania siamo costantemente al fianco delle aziende di trasporto e dei loro clienti, nella consapevolezza che anche la cultura in ambito sostenibilità è determinante per sviluppare un sistema di trasporto che sia sostenibile, sia in ambito economico sia ambientale”. A confermare poi che la committenza è sempre più attenta a scegliere come partner imprese di autotrasporto con flotte “pulite” ci hanno pensato Giuseppe Galantuomo, direttore logistico europeo di Unilever sottolineando che “l’Unilever sustainable living plan, il piano a lungo termine per la crescita sostenibile dell’azienda, vede una declinazione operativa anche nella Supply Chain, con la logistica italiana protagonista” e Ugo Zamparelli, manager dell’area sviluppo logistica di Unilever Logistics che ha evidenziato come “con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni del trasporto commerciale Unilever abbia sperimentato e adottato nel tempo diverse soluzioni innovative.”, e come questa attività si sia svolta da sempre in collaborazione con i fornitori di servizi logistici “ nell’ottica di adottare sia mezzi più moderni ed efficienti sia nuove tecnologie di trasporto come ad esempio il Cng Lng e varie soluzioni ibride molto flessibili ed efficaci”.

5 risposte a “Brutti, sporchi e cattivi a chi? L’autotrasporto in prima fila nel rinnovare mezzi e inquinare meno

  1. Seguo da tempo stradafacendo e da quanto ho letto negli ultimi anni mi sono fatto un’idea ben precisa: l’autotrasporto è molto più sensibile di tanti altri mondi alla lotta all’inquinamento.

  2. Tutto vero, tutto bello, ma vale solo per le imprese di autotrasporto strutturate che hanno i capitali per rinnovare le flotte.Le piccole imprese, i padroncini, sono costretti a far circolare mezzi vecchi (brutti sporchi e cattivi….) perché ghé minga i dané come si dice dalle mie parti…

  3. Facendo una piccola variazione a un proverbio mi verrebbe da dire I danè a fan daná, ma avei minga fan minga cambià i tir….

  4. Se in Italia avessimo dei politici con una vera cultura ambientale (oltre che con un po di cultura in generale…..) avremmo da anni un piano organico, che favorisca davvero il ricambio, e non interventi a pioggia che chi è di turno al governo dà alla categoria per farla stare buona (con la categoria che intasca ed è contenta….). Il governo aiuti davvero anche le medie piccole imprese, con norme chiare e che vengano garantite nel tempo (non che cade un governo arriva un’altra manica di improvvisati, perchè di questo si tratta, che cambiano tutte le regole…..senza aver capito una mazza) a cambiarli e vedrete che lo faranno

  5. Ma su queste battaglie fondamentali i signori di Legambiente, che oltre a organizzare un paio di volte l’anno una gita in spiaggia per andare a raccogliere le bottigliette e la plastica non hanno niente da dire? Ma cosa ci stanno a fare? A prendere soldi come tutti dietro il non far nulla di un ambientalismo di facciata…?

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