Benzina, gasolio, carburanti alternativi: l’Unione petrolifera spiega come viaggeremo nel 2040

Quali potranno essere le evoluzioni nel settore dei trasporti e il ruolo che i prodotti petroliferi potranno avere da oggi al 2040? Una domanda alla quale è possibile trovare numerose risposte in uno studio realizzato dai responsabili dell’Unione petrolifera che venerdì 21 giugno a Roma, in Piazza della Cancelleria 1, terrà la propria ‘Assemblea generale 2019. Uno studio realizzato seguendo le “indicazioni” fornite dalle previsioni di miglioramento dell’efficienza energetica, di un’ulteriore notevole sviluppo delle energie rinnovabili e del potenziale avanzamento tecnologico nei diversi settori, ma che non ha invece potuto tenere conto invece di altri elementi di valutazione quali, per esempio, la tassazione dei diversi carburanti. Uno studio dunque suscettibile di variabili” (basti pensare alla diffusione del numero di vetture elettriche legato a un quadro normativo chiaro, a costi e prestazioni equivalenti alle auto con motori a combustione interna, evitando così la necessità di consistenti sostegni economici) che al momento non è possibile valutare dettagliatamente, ma comunque importantissimo per capire i futuri scenari. Ma quali sono i principali risultati emersi dallo studio? In sintesi possono essere riassunti così: la domanda di energia primaria complessiva nel 2040 dovrebbe attestarsi a 149,5 tonnellate di Tep (ovvero la quantità di energia sprigionata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo), un volume quasi equivalente a quello della fine degli anni ‘70, con una notevole crescita delle rinnovabili che a quella data dovrebbero coprire circa il 31% della domanda totale, rispetto al 34% del gas naturale e a poco più del 30% del petrolio; ;le emissioni di CO2 al 2040 dovrebbero risultare più basse del 49% rispetto al 2005, mentre quelle derivanti dai prodotti petroliferi, grazie al contributo dei biocarburanti, saranno inferiori di oltre il 59% rispetto a quelle del 1990; la domanda petrolifera risentirà naturalmente del progressivo affermarsi di veicoli più efficienti e di forme di mobilità alternative, con un volume al 2040 intorno ai 47,6 MTonn, 13,3 in meno rispetto al 2018; nella domanda di trasporto il peso dei prodotti petroliferi passerà dal 92% attuale all’84% circa nel periodo 2030-2040; i consumi di raffineria sono previsti ridursi in conseguenza della tendenziale contrazione della domanda finale di prodotti, ma nel breve-medio termine si assesteranno per adeguare i prodotti alle nuove norme sui bunker; nella composizione del barile raffinato il peso dei distillati medi, per effetto delle norme sui bunker che diverranno operative dal 1° gennaio 2020, è previsto in deciso incremento: dal 55% attuale arriverà al 60% nel 2020, per poi scendere al 58% nel 2040 per l’affermarsi di prodotti più leggeri; il peso dei biocarburanti al 2030-2040 si stima rispettivamente all’1,7% e all’1,8% sulla domanda totale di energia, comprendendo il biometano e l’introduzione di biocarburanti di seconda generazione; la domanda complessiva di gasoli, e in particolare quella di gasolio autotrazione, si assesterà sui volumi attuali fino al 2022, mentre nel lungo termine subirà una contrazione; il parco auto nel 2030 si stima a 34,3 milioni di unità per scendere a 33 milioni nel 2040, rispetto ai circa 35 milioni attuali; le vetture alimentate a gasolio nel 2030 si attesteranno intorno a 11,8 milioni di unità, più 350 mila ibride, e a 7,3 milioni nel 2040, più 800 mila ibride; le vetture alimentate a benzina nel 2030 saranno intorno a 12,2 milioni di unità, più 1,9 milioni ibride, e a 7 milioni nel 2040, più 3,5 milioni ibride; le vetture con alimentazione gpl al 2040 mostrano una leggera contrazione (dai 2,4 milioni attuali a 1,7 milioni), mentre quelle a metano un recupero (da 940 mila a 2,9 milioni); le auto elettriche pure, sostenute non tanto da salti tecnologici determinanti quanto piuttosto da iniziative a livello locale e da incentivi pubblici, dovrebbero passare dalle 10.000 unità attuali a 2,4 milioni nel 2040, mentre le plug-in benzina dalle 8.000 attuali a 7,4 milioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *