Il ministero dei Trasporti viaggia a un cilindro su tre: così non può andare da nessuna parte

Quando un’auto va con un cilindro in meno può essere un bel problema. Figuratevi se i cilindri a non funzionare sono due. La stessa cosa vale per un ministero: può quello dei Trasporti e delle infrastrutture (dicastero che oltretutto dovrebbe correre a mille per far tornare di nuovo competitivo il Belpaese) viaggiare senza due “componenti” fondamentali come un viceministro e un sottosegretario?  Di certo non è una bella situazione, come denuncia il vicepresidente di Conftrasporto e di Confcommercio Paolo Uggè sottolineando, all’indomani delle dimissioni presentate da Edoardo Rixi e Armando Siri, entrambi coinvolti in inchieste giudiziarie, “come  in particolare non possa sfuggire che da tempo siamo senza un ministro per i rapporti con l’Unione europea e che ora ci troviamo anche un ministero, quello dei Trasporti, che, a dispetto della comprensione della nostra classe politica, è decisivo per la competitività di un Paese, che si ritrova senza un viceministro, e un sottosegretario”. Un  invito a fare grande attenzione sulla reale “operatività” del ministero dopo le dimissioni dei due esponenti leghisti, al quale Paolo Uggè aggiunge una domanda: quali strade intenderà prendere ora il Governo per quanto concerne un ministero di primaria importanza  per lo sviluppo del Paese. “Chi sostituirà viceministro e sottosegretario? Quali cambiamenti avverranno? E se avverranno toccheranno anche il titolare del dicastero Danilo Toninelli come ipotizzato da alcune agenzie?” si chiede il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto invitando il Governo a fornire risposte chiare e rapide “per il bene della nostra economia”,  ricordando che ci sono argomenti “che non possono attendere tempi lunghi: Terzo valico, e Tav anello del corridoio Mediterraneo, iniziative a difesa della libera circolazione delle merci e contro il dumping sociale, la necessaria ripresa di una politica portuale e marittima che deve essere affrontata in tempi rapidi”. Problemi che hanno bisogno di soluzioni capaci di dare all’Italia quello che troppo spesso le è mancato: “una visione politica della politica dei trasporti”.

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