La Cina è più vicina, ma ora il suo potere economico eccessivo allarma l’Europa

L’Unione europea e la Cina si sono impegnate a costruire un partenariato strategico globale, ma in Europa è sempre più diffusa la sensazione che l’equilibrio tra le sfide e le opportunità associate alla Cina si sia modificato. Per questo, e in considerazione del potere economico e dell’influenza politica sempre maggiori della Cina, la Commissione europea e l’Alta rappresentante hanno deciso di definire 10 azioni concrete che i capi di Stato o di governo dell’Unione europea dovranno discutere e approvare al Consiglio in programma il 21 marzo. “La Cina è un partner strategico dell’Unione europea,  perseguiamo una stretta cooperazione bilaterale e multilaterale sui dossier nei quali abbiamo interessi comuni, come il commercio, la connettività, il Pacg o i cambiamenti climatici”, ha dichiarato la vicepresidente-alta rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini . “Siamo inoltre disposti a proseguire attivamente il dialogo sugli aspetti per i quali le nostre politiche sono diverse o in competizione. Questo è l’obiettivo delle 10 azioni da noi proposte per rafforzare le relazioni con la Cina, in uno spirito di rispetto reciproco.” E il vicepresidente Jyrki Katainen, responsabile per l’occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha aggiunto che “L’Unione europea e la Cina sono partner economici strategici ma anche concorrenti”, e che “le nostre relazioni economiche possono produrre effetti positivi enormi per entrambe le parti a condizione che la concorrenza sia leale e che le relazioni nel campo del commercio e degli investimenti siano reciproche”. Ma quali sono i 10 azioni punti di discussione sul tavolo della riunione del 21 marzo? Eccoli. 1: l’UE intensificherà la cooperazione con la Cina per adempiere alle responsabilità comuni relative ai tre pilastri delle Nazioni Unite: diritti umani, pace e sicurezza, sviluppo. 2: per lottare in modo più efficace contro i cambiamenti climatici, l’UE invita la Cina a iniziare a ridurre le sue emissioni entro il 2030, in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi. 3: prendendo spunto dalla cooperazione positiva riguardo al piano d’azione congiunto globale per l’Iran, l’UE approfondirà il dialogo con la Cina in materia di pace e sicurezza. 4: per salvaguardare il suo interesse nei confronti della stabilità, dello sviluppo economico sostenibile e della buona governance nei paesi partner, l’UE applicherà in modo più rigoroso gli accordi e gli strumenti finanziari bilaterali esistenti e collaborerà con la Cina per seguire gli stessi principi nell’attuare la strategia dell’UE in materia di connessione tra l’Europa e l’Asia. 5: per instaurare relazioni economiche più equilibrate e reciproche, l’UE invita la Cina a onorare gli impegni congiunti UE-Cina già esistenti, tra cui la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio, specie per quanto riguarda le sovvenzioni e i trasferimenti forzati di tecnologia, e la conclusione di accordi bilaterali sugli investimenti entro il 2020, sulle indicazioni geografiche entro tempi brevi e sulla sicurezza aerea nelle prossime settimane. 6: per promuovere la reciprocità e ampliare le opportunità di appalto in Cina, il Parlamento europeo e il Consiglio dovrebbero adottare lo strumento per gli appalti internazionali entro la fine del 2019. 7: per garantire che si tenga conto non solo del prezzo, ma anche di standard elevati in materia di lavoro e di ambiente, la Commissione pubblicherà entro la metà del 2019 linee guida sulla partecipazione di beni e offerenti stranieri al mercato UE degli appalti. Entro la fine del 2019 la Commissione esaminerà inoltre, insieme agli Stati membri, l’applicazione del quadro attuale per individuarne le lacune. 8: per ovviare efficacemente agli effetti distorsivi della proprietà statale e dei finanziamenti pubblici esteri nel mercato interno, la Commissione individuerà entro la fine del 2019 il modo di ovviare alle lacune esistenti nel diritto dell’UE. 9: per scongiurare le possibili gravi implicazioni in termini di sicurezza delle infrastrutture digitali critiche, va definito un approccio comune dell’UE alla sicurezza delle reti 5G. Dopo il Consiglio europeo, la Commissione europea pubblicherà una raccomandazione per avviare questo processo. 10: per individuare i rischi che gli investimenti esteri nei beni, nelle tecnologie e nelle infrastrutture critiche rappresentano in termini di sicurezza, e migliorare l’informazione in merito, gli Stati membri dovrebbero garantire l’attuazione rapida, integrale ed effettiva del regolamento sul controllo degli investimenti esteri diretti.

 

 

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