Concessioni nei porti, c’è un mercato illegale. “Ma il ministro Toninelli se vuole può chiuderlo”

“L’inchiesta che si è abbattuta sul porto di Livorno, al di là degli aspetti penali di competenza dell’autorità giudiziaria, è l’ennesima conferma che il sistema delle concessioni nei porti va assolutamente rivisto”. Parola del vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, che commentando la notizia dell’interdizione dai pubblici uffici per il presidente dell’Autorità portuale Stefano Corsini  e per il segretario generale  Massimo Provinciali decisa del giudice per le indagini preliminari  Marco Sacquegna nell’ambito di un’indagine che vede indagati i due manager per abuso d’ufficio  per la concessione temporanea di alcuni accosti ha voluto sottolineare come la Confederazione dei trasporti avesse già denunciato le distorsioni del sistema per le consessioni. Una “denuncia” fatta in occasione del Forum Internazionale dei Trasporti, a Cernobbio, ma ribadito anche nel corso di un recente incontro tra i vertici della Confederazione e il ministro per le Infrastrutture e i trasporti Danilo Toninelli. “È inconcepibile che a distanza di 25 anni non sia stato ancora emanato il relativo regolamento previsto dalla legge. Attualmente ogni porto fa ‘Stato’ a sé, con regole diverse sulla durata delle concessioni, con canoni che variano da realtà a realtà, operando spesso in mancanza di trasparenza e reale apertura al mercato”, ha affermato Paolo Uggè. “Occorre una regolamentazione seria e omogenea su scala nazionale e questo proposito ribadiamo la proposta lanciata a suo tempo da Conftrasporto, che aveva denunciato il rischio di situazioni come quella emersa a Livorno chiedendo che il ministro dei Trasporti affidi alla autorità di regolazione del settore la supervisione e la regolamentazione delle concessioni demaniali portuali rendendole omogenee e vigilando sul rispetto dei piani d’impresa, degli investimenti, dei livelli occupazionali, e impedendo il ‘mercato delle concessioni’, che è vietato dalla legge”.

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