I costi della Tav a “Dentro i fatti”. Uggé: “Basta bugie per giustificare la politica del non fare”

L’Italia è entrata nel tunnel di un’emergenza di carattere infrastrutturale e se non sarà in grado di  affrontare adeguatamente il problema non potrà vedere la luce  dell’uscita, non ci potranno essere  le condizione perché il nostro Paese possa essere competitivo in un’Europa dove Tirolo e Austria pensano, indisturbate, di introdurre limitazioni alla circolazione dei mezzi pesanti in contrasto con il principio della  libera circolazione di merci e persone; dove al Monte Bianco si annuncia la chiusura per due anni per lavori di manutenzione; dove al Frejus si viaggia a senso alternato. E  con la tragedia di Genova, col crollo del ponte Morandi, che ha aggravato ancora di più l a situazione. A lanciare l’ennesimo allarme è il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio Paolo Uggè che intervistato da Elena Tambini, conduttrice del programma Detro i fatti del Tgcom24 (cliccate qui per vedere il video) ha anche pesantemente criticato il No alla Tav,e l’analisi costi benefici che, ha affermato Paolo Uggè, deve essere verificata alla luce di elementi ben precisi: per esempio la durata dell’opera, e dunque dei decenni sui quali dovrano essere “spalmati” i costi, ma anche alla luce dei costi in termini di vite umane e di inquinamento che la ferrovia potrebbe “ridurre” spostando il traffico dall’asfalto alla rotaia. Critiche rivolte a chi la “deve smettere di raccontare bugie per giustificare la propria volontà di non fare”.

2 risposte a “I costi della Tav a “Dentro i fatti”. Uggé: “Basta bugie per giustificare la politica del non fare”

  1. Ugge’ ha perso un’altra occasione per stare zitto. Innanzitutto la Tav e’ un’opera morta, chi si informa sa che la linea Lisbona Kiev e’ gia’ stata mutilata da Portogallo e Ucraina che non ne vogliono sapere, obbligandola a partire dalla Spagna per finire in Ungheria. Poi chi la vuole spieghi dove prosegue, verso Milano, che non ai riesce neanche ad allargare la A4? Ugge’ il suo partito ha buttato via, quando era al governo, 400 milioni di euro solo per il progetto del ponte di Messina, in un territtorio dove mancano il doppio binario ai treni ed addirittura ci sono regioni non collegate tra loro via autostrada. Chi si informa poi sa che il traffico da e per la Francia negli anni e’ calato e continuera’ a calare, e dovrebbe sapere che proprio grazie a questa Europa e a gente come Ugge’ il traffico e’ aumentato in maniera insostenibile da e verso Est, avendo agevolato la delocalizzione. E a breve liberalizzeranno anche il cabotaggio a Croazia e Serbia…Ora, a fronte della chiusura della Svizzera ai mezzi pesante a breve termine e dell’Austria a lungo termine, a fronte di quello schifo di collegamento a Trieste e Udine, non era meglio fare anni fa e non ora gli ampliamenti, i parcheggi a norma e aree di controllo in A4, A23 e A22 almeno fino a Verona? Invece di fare falsa informazione, faccia il suo lavoro fatto bene.

  2. Se il presidente Uggè fa bene o meno il proprio lavoro credo spetti dirlo a chi sa: agli associati che per decenni hanno toccato con mano il suo lavoro, agli addetti ai lavori con i quali si è confrontato aiutando spesso, con i suoi suggerimenti e le sue preziosissime mediazioni, il Paese a non prendere strade sbagliate e pericolose. A gente che di cosa parla e non a chi ama fare ricostruzioni fantastiche che è meglio lasciare ai film di fantascienza….

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