“A22, il traffico in tilt non è colpa dei camion sotto la neve ma dei blocchi dell’Austria”

“Il caos sull’autostrada A22 non e’ colpa dei trasportatori con i loro camion, ma semplicemente della politica austriaca di bloccare il traffico commerciale. Chiediamo che i rappresentanti politici intervengano contrastando la politica unilaterale dell’Austria contro il traffico commerciale che oltre a procurare frequenti incolonnamenti sull’A22, con conseguente rischio per gli altri utenti dell’infrastruttura, danneggia anche enormemente l’economia italiana e quella dell’Alto Adige”. Ad affermarlo è Thomas Baumgartner, altoatesino, presidente di Anita, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica che operano in Italia e in Europa, che ha voluto sottolineare come “da tempo, ogni venerdì sera si formi una lunga colonna di mezzi pesanti sul versante sud del Brennero causa il divieto notturno e il nuovo divieto di circolazione del sabato mattina in Tirolo. Con la nevicata e la presenza di camion sulla corsia di destra, venerdì scorso non era possibile una pulizia ottimale del manto stradale dai mezzi spazzaneve”. Il presidente di Anita, ha anche spiegato che affermando che “da anni per i camion non esistono più pneumatici estivi e invernali, ma solamente pneumatici M+S, vale a dire gomme valide per tutte le condizioni, sia in inverno sia d’estate e dunque non corrisponde a verità che quanto accaduto sull’A22 sarebbe colpa degli pneumatici estivi montati da alcuni tir”.

Una risposta a ““A22, il traffico in tilt non è colpa dei camion sotto la neve ma dei blocchi dell’Austria”

  1. La colpa è sempre dei trasportatori ed è ora di finirla. Sarebbe opportuna una campagna pubblicitaria di tutte le associazioni per fare capire l’importanza del nostro lavoro. A questo scopo sarebbe utile realizzare un adesivo da mettere su tutti i mezzi con la scritta che una volta ho visto sul retro di un camion :”PRIMA DI PROTESTARE PERCHE’ SONO INGOMBRANTE RICORDATI CHE TUTTO QUELLO CHE HAI TE L’HO PORTATO IO”.

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