Scandalo Sistri, lo Stato dice basta a uno spreco durato 9 anni e costato centinaia di milioni

“Uno dei più grandi sprechi”, lo aveva definito nei giorni scorsi il  ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.  Considerazione che, molto tempo  prima di lui, avevano fatto altri, primi fra tutti i responsabili di Conftrasporto, pronti a denunciare attraverso intere pagine suquotidiani nazionali lo scandalo Sistri, il sistema di tracciamento telematico dei rifiuti costato montagne di denaro e mai entrato in azione e, nonostante questo, fatto ugualmente pagare alle imprese di autotrasporto. Un’autentica “porcheria all’italiana”, che finalmente scomparirà. Dopo nove anni, un costo di 141 milioni di euro, un’inchiesta giudiziaria e fiumi di polemiche, il 1° gennaio 2019 il Sistri cesserà infatti di esistere, come deciso dal Consiglio dei ministri che ha incluso la sua soppressione nel Decreto Semplificazione approvato. A sostituirlo dovrebbe essere un nuovo e diverso sistema di tracciamento dei rifiuti, annunciato sempre dal ministro Costa, che potrebbe essere  gestito  con un costo preventivato in tre milioni l’anno. Cifre irrisorie se paragonate i 290 milioni di euro fatturati allo Stato  dal 2010 al 2014 (di cui 90 pagati) e agli altri 66 milioni di costi presentati dal 2014 al 2018 (di cui pagati 51), ai quali vanno aggiunti milioni e milioni di euro  letteralmente “rubati” (visto che il sistema non ha mai funzionato)  alle imprese di autotrasporto che operano nella filiera dei rifiuti, in termini di contributi annuali e di acquisto di terminali e chiavette Usb necessari per il suo funzionamento rimasto sempre e solo teorico. Fino alla piena operatività del nuovo sistema  i titolari soggetti alla tracciabilità dovranno continuare a usare il medesimo sistema utilizzato ora, quello cartaceo,  hanno annunciato in un comunicato i responsabili del ministero, mentre lo stesso  ministro Costa ha voluto evidenziare come  “attualmente sia assicurata la tracciabilità del 65 per cento dei rifiuti speciali, mentre l’obiettivo del nuovo governo  è arrivare almeno al 90 per cento risparmiando soldi e tempo per le aziende. Si deve entrare in una sorta di Sistri 2.0 che digitalizzi l’intera tracciabilità dei rifiuti e i documenti fiscali, superando in tal modo il doppio binario cartaceo/digitale e il registro di carico e scarico”.

Leggete anche

Sistri, nuovo danno e nuova beffa. Per il Governo la parola data non vale nulla

Sistri, vergogna d’Italia. Solo il Governo non capisce che “uccide” le imprese?

Sistri, la beffa infinita peri trasportatori ha tutto il sapore di un furto di Stato

Il Sistri non funziona, ma una cosa la indica: l’Italia è un Paese che non funziona

Sistri, il Governo promette i rimborsi e intanto anticipa le sanzioni

Autotrasportatori cornuti e mazziati, ecco l’ennesima beffa dello scandalo Sistri

Confcommercio, il Governo sospenda il pagamento del Sistri per l’autotrasporto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *