Autonoleggiatori contro il Governo: “Oltre al lavoro ci state rubando la dignità”

Uomini e donne senza lavoro sono uomini e donne senza dignità. È questa la scritta (con tanto di citazione della fonte, Matteo Salvini, anche se molto prima del ministro degli Interni ad affermarlo erano stati in tanti, fra cui diversi pontefici….) esposto da un gruppo di manifestanti donne scese in piazza a Roma per la seconda giornata di protesta indetta dalle imprese di autonoleggio con conducente, conosciute anche come Ncc, contro l’entrata in vigore, dal 2019, di un decreto che di fatto rischia di spazzare via moltissime imprese del settore, introducendo in particolare una norma penalizzante che costringerebbe gli autisti a rientrare in rimessa alla fine di ogni corsa, con danni all’ambiente (per il surplus di viaggi a vuoto) e alle imprese. Una norma letteralmente stroncata dai responsabili di Conftrasporto che hanno sottolineato, tra l’altro, come a essere danneggiato non sarebbe solo il comparto Ncc, ma anche tutto l’automotive e tutti i fornitori: gommisti, commercialisti, concessionarie, distributori di benzina. Tutti “beni” e servizi che ruotano intorno a un comparto economico stimato in mezzo punto di pil. “Per non parlare dell’indotto del turismo, che è uno dei motori del Paese”, come ha voluto evidenziare in particolare il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio, Paolo Uggè che ha definito la norma un’autentica bestialità. I rappresentanti del mondo dell’autonoleggio con conducente nuovamente a Roma, venerdì 14 dicembre, questa volta al ministero dei Trasporti, per incontrare il viceministro Edoardo Rixi.

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