Il Governo convoca i trasportatori. La rivolta dei “gilet gialli” spingerà anche la politica italiana a muoversi?

Un invito a “proseguire il confronto sulle tematiche riguardanti il settore”. A trasmetterlo alle associazioni di autotrasporto, a quasi un mese di distanza dall’ultimo incontro,  è stato il ministero dei Trasporti che ha convocato i rappresentanti della categoria a Roma  giovedì 6 dicembre, rispondendo così alla lettera con la quale i rappresentanti di Unatras  chiedevano un incontro urgente per affrontare i tanti problemi irrisolti sl tavolo: l’eliminazione del previsto taglio del 15 per cento al rimborso accise sul gasolio; l’affidamento anche alle officine private delle revisioni dei mezzi pesanti; il fondo per il rinnovo del parco veicoli; il riordino della normativa sui trasporti eccezionali; l’aumento di controlli specifici per il contrasto alla concorrenza sleale; la ripubblicazione dei valori di riferimento dei costi di esercizio; la certezza dei tempi di pagamento. La domanda che si pongono decine di migliaia di lavoratori del settore è: sarà la volta buona? Quanto accaduto con la rivolta dei “gilet gialli” in Francia, che ha dimostrato una volta di più come il livello di sopportazione da parte di chi lavora nei confronti del “costo della politica e della burocrazia” abbia oltrepassato i limiti di guardia, spingerà finalmente  la classe politica a dare risposte concrete invece di sole promesse? 

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