Chi lavora dice sì alla Tav. Il Governo può continuare a non ascoltare chi traina il Paese?

Dodici associazioni imprenditoriali insieme per dire sì alla Tav, alle infrastrutture, alla crescita. Protagonisti dell’industria, del commercio, dell’artigianato, dell’agricoltura, della cooperazione che non si rassegnano all’immobilismo. C’è da rifletterci, non credete? A me pare un bel segnale, questa è una svolta” Ad affermarlo, alla vigilia della manifestazione a favore della Tav organizzata a Torino, è stato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che intervistato da quotidiano La Repubblica ha denunciato come il governo stia “trascurando il motore della crescita” e come non si possa tener conto “ delle sole promesse elettorali inserite nel contratto ignorando le ragioni della crescita economica. Non si può pensare di chiudere i cantieri mentre l’economia soffre” ha affermato il numero uno di Confindustria “A noi imprenditori non interessa fare l’opposizione al governo, non è questo il nostro compito anche se la debolezza dell’opposizione politica è un problema per la nostra democrazia. Ma il mondo della produzione oggi sa che non può più stare zitto. Lanciamo un allarme: senza crescita rischiamo di finire dentro un’altra recessione”

Una risposta a “Chi lavora dice sì alla Tav. Il Governo può continuare a non ascoltare chi traina il Paese?

  1. Questo Governo di chi lavora e paga le tasse se ne strafrega, pensa solo a mantenere file di disoccupati, col reddito di cittadinanza, purché li votino. Questo Governo invece di educare il Paese alla responsabilità sta costruendo una generazione di poveri imbecilli mantenuti. Roba da vomito. E Salvini, invece di buttare i Cinque Stelle in discarica sta con loro al Governo togliendo risorse a chi fa impresa per darli a degli aspiranti barboni? Questo Paese aveva indubbiamente bisogno di un terremoto politico per far capire a chi c’era che non ne potevamo più, ma così rischiamo di crepare sotto le macerie e basta….

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