In questi giorni mi è capitato di poter vedere un progetto che un ingegnere e un gruppo di suoi collaboratori hanno elaborato come proposta di soluzione alla ricostruzione. Un progetto che per quello che ho potuto vedere (premesso che non mi attribuisco certo competenze architettoniche e che queste sono solo osservazioni personali di un “semplice cittadino”), è funzionale in quanto basato sulla semplicità, urgenza, riqualificazione e tradizione. Quello che mi altresì colpito del progetto, elaborato dall’ingegner Giorgio De Cani, è l’aspetto sentimentale, ben riassunto nel nome assegnato all’opera proposta: “il Ponte del Cuore per Genova”. Un richiamo alla città, ai suoi cittadini coinvolti nella tragedia del Ponte Morandi, e all’amore che ognuno riserva sempre alle proprie origini. Basta vivere le canzoni dei più noti e splendidi autori di canzoni di origine genovese: da Fabrizio De Andrè, a Luigi Tenco, dallo stesso Bruno Lauzi per arrivare a Gino Paoli. Penso di poter constatare come nel progetto “il Ponte del Cuore per Genova” si realizzi la fusione tra il passato e il futuro attraverso anche gli spunti di integrazione sociale nuovi che sono ipotizzati nell’opera. Appropriata anche l’dea di suddividere il traffico, evitando la realizzazione della Gronda o riducendone la portata, sul nodo di Genova del traffico di attraversamento. Non so quale sarà la decisione finale di chi è investito dell’onere della scelta. Forse approfondire tale ipotesi non sarebbe male e anche le imprese del trasporto su gomma potrebbero ottenere, in tempi più brevi, di quelli previsti, rispetto alla Gronda, una risposta sui tempi percorrenza.
Paolo Uggè
Dottore siamo onorati delle sue osservazioni preziose. Dette da una persona come lei che ha dedicato una vita al servizio del Paese con riconoscimenti da Cavaliere al merito della Repubblica Lascia veramente il segno in noi per continuare a credere in questo progetto. Il progetto dei trasportatori