Federlogistica, la nuova squadra è già al lavoro per “presentarsi” al nuovo Governo

 Antonio Paoletti,  presidente di Confcommercio Trieste; Andrea Morandi, presidente di Adriatic Service Enterprice; Luciano Guerrieri, presidente di Porto Livorno 2000: sono loro i vicepresidenti chiamati ad affiancare il presidente Luigi Merlo alla guida di Federlogistica-Conftrasporto. Una nuova “squadra” (completata dai consiglieri Riccardo Berretti, Daniele Ciulli, Davide Gaggero, Alessandro Laghezza, Salvatore Lo Rè, Francesco Pagni, Enzo Pompilio, Massimo Sapienza, Matteo Savelli, Franco Rossi) che, immediatamente dopo essere stata nominata, è subito stata chiamata a scendere in campo per preparare una proposta strategica da presentare al prossimo Forum Internazionale del Trasporto e della Logistica, organizzato da Confcommercio-Conftrasporto che, come di consueto, si terrà a Villa d’Este a Cernobbio, i prossimi 8 e 9 ottobre. Un documento che ha lo scopo di avviare un confronto con il Governo, il Parlamento e le istituzioni in generale, e che vede, fra i “capitoli” più importanti, temi come  il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dei porti, la regolazione del codice degli appalti, le modifiche da apportare alla riforma portuale, la creazione di una normativa di riferimento per regolare gli interporti. L’associazione ha inoltre ribadito il proprio impegno per la città di Genova in questo momento di grande difficoltà, perché il ruolo strategico del porto non subisca contraccolpi per la situazione che si è venuta a creare. Infine, Federlogistica ritiene doveroso avviare un confronto con l’Autorità di regolazione dei trasporti alla quale, secondo l’associazione, il Governo dovrebbe attribuire maggiori poteri in tema di concessioni portuali, sulle quali è indispensabile maggiore trasparenza e soprattutto omogeneità su scala nazionale per la durata, i canoni, gli investimenti e i piani d’impresa. Tutto questo per dare adeguato supporto alle Autorità di sistema portuale che stanno lavorando in maniera molto seria ancorché all’interno di un quadro normativo “non definito” a causa, per esempio, della mancata emanazione del regolamento attuativo previsto dalla legge 84/94.

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