Stragi per strada, la fatalità non c’entra. La colpa è di chi non garantisce controlli adeguati

A Bologna un’autocisterna che trasportava gpl salta per aria uccidendo due persone e ferendone una settantina di cui 15 in condizioni gravi; nel foggiano dodici persone perdono la vita in uno scontro tra un tir e un furgone carico di braccianti di ritorno a casa dopo una giornata trascorsa raccogliendo pomodori nei campi(e dopo un incidente analogo appena accaduto. Sull’autostrada A4 tra Grisignano e Padova ovest due persone restano carbonizzate dopo che un furgone e un camion si sono incendiati in seguito a uno scontro. Solo una giornata maledetta quella del 6 agosto 2018? Solo una serie di “tragiche fatalità” come si usa dire da sempre, spessissimo per nascondere la verità? Già perchè la veritàè che la fatalità non c’entra, o se c’entra lo fa in misura marginale. Perché se le tragedie accadono non bisogna sempre cercare responsabilità sempre e comunque altrove, magari nel fato che non è tangibile, e dunque non è criticabile, non è perseguibile, non è punibile…. Le tragedie accadono per una semplice ragione: perchè a ogni azione corrisponde una reazione, perché ogni causa ha un effetto. E se per strada girano mezzi che con la sicurezza c’entrano poco, e autisti che in troppi casi guidano, sotto l’effetto di droghe o alcol, come autentici potenziali assassini, la colpa non è del fato. La colpa è di un Paese che non sa o non vuole (e in entrambi i casi non è accettabile) trovare le risorse per mettere su strade e autostrade centinaia di pattuglie, pronte a controllare camionisti, automobilisti, motociclisti. Pronte a lasciare a piedi delinquenti che girano imbottiti di coca o poveracci rimbambiti solo da ore e ore al volante che sono stati obbligati a fare, da “imprenditori” dell’autotrasporto ai quali dovrebbero essere tolti patente, licenza. Domenica 29 luglio ero a Bologna. Ho fatto il tragitto Bergamo – Bologna e viceversa. In tutto 500 chilometri. Non ho visto una sola pattuglia della polizia, non una divisa. E se non sbaglio avrebbe dovuto essere anche una giornata di “controlli aggiuntivi”. In una situazione del genere per i troppi imbecilli-delinquenti che percorrono le nostre strade è naturale sentirsi liberi di fare tutto quello che si vuole. Acceleratore a tavoletta, sorpassi a zig zag (alzi la mano chi non ne ha visti…..). L’unico deterrente contro una situazione che, incontrollata, non potrà che causare ancora nuove “giornate maledette” sulle strade, nuove tragiche fatalità? Pattuglie di agenti ogni poche decine di chilometri. Un bell’investimento, certo, ma siamo sicuri che quei soldi, preziosissimi per salvare vite umane, non vengano oggi dispersi in altre spese decisamente più inutili? Lo Stato non dovrebbe avere come priorità la sicurezza dei suoi cittadini? E non dovrebbe tutelare i cittadini più meritevoli da quelli che meriterebbero d’essere presi a sberle e calci da mattina a sera? Oggi l’attenzione di tutti sarà concentrata su quelle tragedie stradali (forse evitabili), ma fra poche ore, c’è da giurarci, leggeremo sui giornali e ascolteremo in tv tutte altre storie, altri temi che sembrano fatti apposta per distogliere l’attenzione dai problemi veri. Magari leggeremo una nuova puntata dedicata ai seggiolini che “ricordino” a un genitore che ha dimenticato il neonato in macchina, a fare una morte orribile asfissiato in una scatola di metallo  lasciata per ore chiusa sotto il sol, come se dovesse servire il seggiolino che suona, ti manda un sms, o attiva un robottino che viene a chiamarti in ufficio dove stati chiacchierando con i colleghi per salvare il neonato dimenticato in auto. Se una madre o un padre non sa che un figlio è una responsabilità, non lo metta al mondo. Stop. Se invece sceglie quella responsabilità, se la assuma fino in fondo. Notizie che sembrano fatte apposta per distogliere l’attenzione da altro. Per esempio del desiderio di sempre più persone per bene di incrociare, nei propri viaggi, un bel po’ di bei signori (e signore) in divisa . Perchè farebbero venir voglia di rallentare, senza, una volta superata la pattuglia ,tornare ad accelerare come fanno invece tutti (con la consapevolezza di non trovare altre pattuglie, che una è già un miracolo….) Un’azione deterrente simile potrebbe indurre a guidare con prudenza moltissimi conducenti. Diminuendo le possibilità di una nuova serie di “tragiche fatalità”…

 

 

3 risposte a “Stragi per strada, la fatalità non c’entra. La colpa è di chi non garantisce controlli adeguati

  1. Buongiorno, con tutto il rispetto che ho per la Vs. testata giornalistica, l’autore di codesto articolo mi deve spiegare cosa è una cisterna imbottita di materiali esplosivi. Ho consultato il testo Adr nel capitolo che raggruppa le materie classificate pericolose, ma non sono riuscito a trovare niente di simile. Non me ne voglia l’autore non mi permetto di insegnargli nulla , ma gli consiglio prima di mettersi alla tastiera di informarsi bene su taluni determinati dettagli e che cerchi per quanto gli sia possibile di esplicarli in modo più terreno affinchè non procuri ansia e preconcetti nella mente della gente comune che legge questo articolo. Grazie.
    Chiuso questo capitolo, inviterei qualche giornalista a passare una giornata tipo di quelle che si vivono in un’azienda che trasporta merci pericolose e non come lo è la nostra, per rendersi conto di quelle che sono le problematiche attuali. Qui di seguito ne elencherò solo alcune: per noi che trasportiamo principalmente carburanti abbiamo il problema di una programmazione giornaliera non costante, in base alle quotazioni dei prodotti energetici che sono giornaliere, i ns. Clienti decidono se acquistare prodotto nel tardo pomeriggio o addirittura nella mattinata seguente. Questo sta a significare che noi che possediamo 10 mezzi cisterna fino alle 5 del pomeriggio ancora non sappiamo cosa ci verrà commissionato per il giorno successivo. Il resto dei viaggi , ammesso che ci siano, ci vengono richiesti nella mattinata successiva. Quindi chi programma in azienda il movimento dei mezzi deve sempre tener conto di queste variabili curandosi di avere a disposizione autisti che siano in regola con i tempi di guida e riposo. Il ns. lavoro prevede di viaggiare spesso su strade statali, che ultimamente troviamo disastrate, piene di buche, di divieti e di rilevatori di velocità insensati creati solo allo scopo di far cassa a favore dei Comuni o delle Province.
    Poi finalmente arriviamo sui punti di carico Raffinerie o Depositi di varie bandiere Petrolifere, dove il mezzo e l’autista prima di accedere al carico passano ai raggi x. Controllo di tutta la documentazione (adr, patente, cqc, assicurazione, revisione annuale e speciale triennale della cisterna, estintori ecc..) Controllo visivo dello stato del mezzo e ogni autista trimestralmente o annualmente deve sottoporsi ad una formazione interna al punto di carico. A fronte di tutto ciò capita che nei giorni in cui i prodotti stanno aumentando di prezzo, i ns. caricatori, si inventano strani cambi serbatoio, interruzioni di energia elettrica, problemi con i computer ecc… tutte cause che bloccano per ore il carico e che scombussolano pesantemente il programma. Guai in questi giorni perdere un viaggio, la ns. committenza è intransigente, dice di pagarci troppo e quindi pretende che il servizio sia sempre impeccabile. 8 euro alla Ton. per un viaggio da Cremona a Brescia sono una miseria, ma dobbiamo adeguarci perchè ci dicono che questi prezzi li praticano colleghi più grandi di noi, o ti adegui o non lavori più.
    A fronte di alcune problematiche che qui innanzi ho elencato, ma ci si potrebbe scrivere un’enciclopedia in merito, chiedo umilmente in ginocchio ai ns. governanti di darsi da fare e alla svelta per riportare il trasporto italiano in generale a livelli dignitosi, investire sulle nuove infrastrutture, fare la manutenzione periodica di quelle esistenti, più controlli verso la committenza e verso quei trasportatori che non hanno come obbiettivo aziendale la sicurezza, la manutenzione dei mezzi ed il rispetto sul luogo di lavoro dei propri autisti.
    Sull’incidente di Bologna non mi esprimo, saranno gli organi competenti a far luce sulle cause che hanno partorito un tale disastro. Poi a sentenza ultimata potremo tutti dire la ns. liberamente. Scusate e buon lavoro a tutti.

  2. Nella prima versione del testo, poi corretta, abbiamo parlato di sostanze esplosive invece che infiammabili. Ce ne scusiamo con i lettori.

  3. Ma mezzi del genere non dovrebbero montare dei supersensori pronti a scattare quando un altro mezzo che lo precede è troppo vicino? E non dovrebbero prevedere l’entrata in funzione calcolando una distanza minima da tenere ben superiore per considerati i tempi di frenata di un bestione del genere rispetto a un’auto?

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