Autotrasporto, bocciato il pacchetto stradale. De Monte: “Grave errore, si mantiene il far west”

“È stata persa l’occasione di approvare un provvedimento che difende davvero gli interessi delle imprese e dei lavoratori dell’autotrasporto italiano. Si disfa tutto e si ricomincia daccapo: è un grave errore e mi batterò per rimediare, lottando contro quanti hanno interesse a mantenere il far west, a scapito dell’Italia”. Lo afferma l’eurodeputata del Pd Isabella De Monte, componente della commissione Trasporti e turismo, relatrice ombra dei due dossier sui tempi di guida e di riposo degli autisti e sul tachigrafo digitale, contenuti nel Pacchetto stradale, approdato in Aula a Strasburgo questa settimana e inviato nuovamente alla commissione per mancanza di accordo.

Secondo l’eurodeputata “c’è chi cerca di boicottare il testo approvato in commissione, con cui avevamo compiuto degli enormi passi in avanti. Quel provvedimento rappresentava un importante freno al cabotaggio e quindi al dumping sociale, prevedeva condizioni migliori per gli autisti, la garanzia del ritorno a casa entro la terza settimana, l’anticipazione dell’attivazione del tachigrafo intelligente per controlli molto più efficaci, lo stop al riposo nelle aree non attrezzate come avviene oggi. Il testo non era perfetto ma si sarebbe potuto modificare al trilogo, ma la maggior parte dei deputati ha preferito cassare tutto. Noi dobbiamo difendere le imprese e i lavoratori italiani”, ha spiegato De Monte, “e non molleremo. Dopo l’approvazione in commissione erano anche state diffuse notizie errate e falsità sul lavoro fatto, a dimostrazione che c’è davvero chi lavora contro la possibilità di cambiare una situazione di totale deregulation. Ma la partita va portata avanti con le unghie”.
Decisamente diverso il parere del segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi che accoglie “con soddisfazione l’esito di votazione sul Pacchetto Mobilità, bocciato dal Parlamento europeo. Le ragioni della grande mobilitazione europea dei lavoratori coinvolti dalle misure previste dal Pacchetto, che avrebbero inciso negativamente sulla qualità del lavoro degli autisti di camion e pulmann e sulle condizioni di concorrenza tra le imprese, sono state per ora recepite dai parlamentari”. Da tempo Uiltrasporti “chiede regole necessarie in Europa per migliorare il lavoro, la vita dei lavoratori e per garantire il diritto alla mobilità di persone e merci e la leale concorrenza in tutti i Paesi dell’Unione Europea”. Il ritorno del provvedimento in Commissione Trasporti, determinato dalla bocciatura del Pacchetto, conclude Tarlazzi, “è l’opportunità per correggere il pacchetto mobilità secondo le reali esigenze, per un lavoro migliore e l’eliminazione del dumping sociale ed economico tra imprese di Paesi diversi”.

Una risposta a “Autotrasporto, bocciato il pacchetto stradale. De Monte: “Grave errore, si mantiene il far west”

  1. Cara De Monte, mi chiamo Gabanella e da anni grido alla vergogna di questo sistema europeo di schiavismo legalizzato. Il provvedimento e’ stato bocciato e a larga maggioranza, si informi che ne le imprese lo volevano, ne gli autisti e persino il dottor Bisogno, capo della polizia stradale, disse che era una stupidata. Ora Lei manderebbe suo figlio su un bus con un autista che per tre settimane ha lavorato 70 ore (impegno, non guida) e riposato 48? Io no. Lei, con rispetto, e’ l’ennesimo esempio di lotta tra la teoria e la pratica. Volete aumentare la produttivita’ di un camion? Obbligate, ma seriamente, le aziende ad effettuare le operazione di carico e scarico entro le due ore, obbligatele ad orari piu’ flessibili, dimezzate il costo delle autostrade di notte, obbligate le aziende a fare contratti paritari in tutta Europa. Mi dica se e’ normale stare sei ore in coda ai porti, fare chilometri per evitare stupidi divieti, per non parlare della truffa del Sistri o del sistema delle autorizzazione dei trasporti eccezionali. Il settore e’ esausto, arrivato, finito…lo volete capire o no che non c’e’ piu’ niente da mungere? Ma non potete fare niente per migliorare, perche’ il sistema crollerebbe essendo basato sullo sfruttamento. Mi immagino io quella azienda campana che su 500 mezzi ne ha 400 targati slovacchi, con autisti romeni che casualmente ha tutti semirimorchi italiani (forse ma forse per eludere il cabotaggio?) assumere tutti con contratti italiani! Lei sa che perdita e’di introiti per lo stato italiano? Ci riprovi, sara’ sicuramente piu’ fortunata, si ricordi solo che un buon lavoratore (italiano, romeno, bulgaro, francese) e’ un buon consumatore, e se io non posso lavorare o lavoro sottopagato non consumo. E se non consumo si entra nel vortice in cui siamo, che si produce e quindi trasporta sempre meno. Viva l’Europa unita nello sfruttamento.

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