Non solo immigrazione: Il Governo ora si occupi anche di far ripartire la politica economica

Finalmente la macchina della politica è pronta a partire, o almeno dovrebbe essere così visto che  le Commissioni parlamentari sono state insediate e i sottosegretari e vice ministri pure (anche se si attende ancora l’attribuzione delle deleghe). Una partenza attesa con trepidazione dalle imprese  che ora sperano si inizi finalmente ad affrontare i temi della politica economica. Certamente gli argomenti della sicurezza e dell’immigrazione sono punti centrali dell’attività del nuovo governo, in quanto si riversano sui cittadini e sul nostro vivere quotidiano, e le iniziative dunque, senza voler entrare nel merito, erano necessarie; ma ci sono anche altri temi importantissimi che esigono di riannodare rapidamente i fili del confronto con i corpi sociali per trovare insieme le soluzioni utili al Paese. Temi come quelli del trasporto e della logistica, settori  che consentono al motore dell’economia (il sistema manifatturiero) di non fermarsi. Conftrasporto ha richiesto, così come probabilmente altri, un incontro a breve con il ministro alle Infrastrutture e ai trasporti Danilo Toninelli per renderlo partecipe dei problemi più urgenti che assillano la categoria e per conoscere le sue intenzioni sulle manovre che il dicastero intende adottare. In particolare c’è la necessità di affrontare la questione Brennero, con i divieti che l’Austria, infischiandosene degli interventi della Commissione europea, continua ad applicare; le disfunzioni delle Motorizzazioni civili che non effettuano le revisioni per carenza di personale; i trasferimenti delle risorse alle imprese di trasporto, con particolare attenzione alle compensazioni di natura fiscale sul gasolio e sulle spese non documentate che da notizie apparse su organi di stampa sembrano essere oggetto di interventi da parte dell’Esecutivo. Sono questi i temi più immediati e delicati che, se non affrontati in modo adeguato, rischiano di portare a iniziative di autotutela, anche di natura spontanea. I rappresentanti di Conftrasporto sono convinti che le soluzioni esistano e possano essere individuate attraverso un confronto a viso aperto che affronti tutti i temi, ivi compreso quello che da parte della Commissione europea viene a più riprese sollecitato e che è collegato al “pacchetto stradale” e all’esigenza di favorire interventi che producano soluzioni positive per il rispetto dell’ambiente. Il mondo del trasporto non è quello dei “riders”: le imprese si sentono rappresentate da organizzazioni che in tutti questi anni hanno contribuito, senza ovviamente invadere le competenze di chi governa, a trovare le intese che hanno consentito negli ultimi 11 anni di far crescere le dimensioni di impresa, di avviare con risultanze positive iniziative per la sicurezza, per il rinnovo del parco circolante e per la competitività delle imprese di  logistica e trasporto nazionali e quindi dell’intera filiera produttiva. Interrompere un  circuito virtuoso sarebbe un errore che pagheremmo tutti. Si apra quindi il confronto in tempi brevi, prima che sia troppo tardi.  

Paolo Uggé, vicepresidente Conftrasporto e Confcommercio

4 risposte a “Non solo immigrazione: Il Governo ora si occupi anche di far ripartire la politica economica

  1. Compro i quotidiani in edicola, accendo la radio o la televisione, vado in Internet e sento parlare solo di immigrazione, di come frenarla, di blocchi alle navi… Sembra che i politici non abbiano in testa nient’altro e che i giornalisti, come pecorelle, siano lì solo per raccattare il politico pensiero per trascriverlo. Roba da dattilografe di 50 anni fa…. Perchè le testate non provano a non scrivere più una riga di immigrati e provano invece a riempire i giornali, i notiziari, la rete, di problemi che riguardano 50 milioni di cittadini italiani, informandosi sul lavoro, sulla sanità, sulla sicurezza, magari mettendo alla berlina chi non garantisce che ci sia ripresa economica, chi fa aspettare un ammalato 10 mesi per un esame, chi permette che per strada circolino, nella più totale assenza di polizia o carabinieri (e magari, perchè no, l’esercito?) fiumi di delinquenti autoctoni e d’importazione? Mi capita per sbagliod i imbattermi nel vostro blog e di leggere che l’Austria ci vuole impedire di valicare le Alpi con le nostre merci, o che nelle Motorizzazioni i mezzi devono attendere mesi per una revisione. Cos’è: uno delle andare a cercarsi degli spazi d’informazione di nicchia (senza nulla togliervi…) per leggere che il Paese ha ben altri problemi che gli immigrati? La grande stampa è al servizio della politica e preferisce scribacchiare solo quello che dicono i Salvini i Di Maio o la Meloni sui barconi carichi d’immigrati? È’ tutta una manfrina concordata per tenere lontana l’attenzione dei problemi reali? Ma che razza di politici abbiamo? Ma che razza di giornalisti abbiamo? Ridateci i Craxi e gli Andreotti, i Bocca, i Biagi e i Montanelli… Quelli di oggi fanno solo pena…

  2. Basterebbe che i giornali prendessero le agenzie con le dichiarazioni dei politici sull’immigrazione e le buttassero nel cestino. Oltre a tutto, scrivendo qualsiasi altra cosa, probabilmente venderebbero più copie….

  3. Io appena leggo in prima pagina un titolo sugli immigrati mi allontano dall’edicola senza nemmeno tirar fuori il portafogli…

  4. I giornalisti non hanno capito che è solo reinventando il modo di fare informazione, parlando alla gente di cose reali potranno continuare a vendere copie (e garantirsi un posto di lavoro…)

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