Conftrasporto chiede al nuovo Governo un nuovo ministero “dedicato” solo a logistica e trasporti

“Sono conscio della grande sfida che sto raccogliendo per il progresso di una nazione che ha bisogno di essere sempre più connessa al suo interno e verso l’estero, in modo razionale e sostenibile. Lavoreremo in continuità rispetto a quanto di buono è stato fatto, cercando di innovare laddove il Paese è rimasto indietro”. Ad affermarlo è il neoministro alle Infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli, che in una nota ha anche ringraziato il suo predecessore, Graziano Delrio per l’incoraggiamento ricevuto. Un incoraggiamento, unito a un grande in bocca al lupo, arrivato al neoministro anche dal vicepresidente di Confcommercio e presidente di Fai- Conftrasporto Paolo Uggè consapevole del non certo facile compito che attende l’esponente del Movimento 5 Stelle chiamato a guidare uno dei dicasteri più importanti.“Il ministro Toninelli avrà il non facile compito di rimettere in moto una macchina ferma da alcuni mesi occupandosi di un sistema centrale per l’economia”, ha affermato Paolo Uggé. “Se le merci non vengono trasportate restano nei magazzini e tutto si ferma”. Ma il messaggio di buon lavoro è stato per l’esponente della principale associazione di autotrasporto e logistica del Paese anche l’occasione peavanzare una richiesta particolare: “avere un ministero della Logistica e dei Trasporti, oltre che delle Infrastrutture”. Un ministero “dedicato” che possa affrontare una serie di punti caldissimi per il settore che Paolo Uggè ha riassunto in una sorta di memorandum “donata” al nuovo ministro: “dalle motorizzazioni che continuano a non essere in grado di fare le revisioni (poi parliamo di sicurezza) ai casi Austria e Svizzera che lavorano per ostacolare, in assenza di alternative efficienti, il superamento dell’arco alpino. Lo attraversano 200 milioni di tonnellate all’anno per un valore di 524 miliardi e il solo blocco dell’Austria oltre a generare inquinamento (i Tir fermi inquinano più di un euro 6) produce un costo, per ogni ora, di 203 milioni al sistema produttivo;” ha sottolineato Paolo Uggè ricordando ancora al neoministro che “le politiche sociali dei Paesi emergenti continuano ad attuare il dumping sociale che penalizza lavoratori e le imprese, (occorre allora ridare slancio ai contenuti della Road Alliance)”. Ma Paolo Uggè ha voluto ricordare anche “il costo del gasolio, che è il secondo a livello europeo; i trasporti eccezionali bloccati da un evidente disimpegno dei decisori locali e nazionali; i trasferimenti per l’autotrasporto non debbono essere tagliati ma riassegnati, caso mai, secondo il principio della sostenibilità ambientale e della sicurezza; il sistema portuale, dell’armamento, dei servizi tecnico nautici non hanno ancora registrato alcun significativo cambiamento. “Siamo pronti a collaborare”, ha concluso Uggè, “ma anche ad assumere ogni iniziativa utile a tutelare le molte imprese del mare, della gomma, dei sistemi tecnico nautici e della logistica che le realtà aderenti alsistema Conftrasporto/Confcommercio chiederanno”.

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