No al ministero del Mare: “le scelte sui trasporti via asfalto, rotaia e acqua viaggiano insieme”

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia invita il prossimo Governo a istituire un ministero per il mare “che sappia e possa dare impulso e sviluppo a una delle componenti più brillanti della nostra economia, in grado di produrre ricchezza e creare occupazione per il Paese” ma incassa subito una pesante bocciatura. A infliggerla è il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, che ha invece  invitato il Paese a proseguire sulla strada tracciata dal ministro alle Infrastrutture e i Trasporti Graziano Delrio per connettere il Paese realizzando “un unico sistema che preveda al proprio interno diverse modalità ma tutte collegate a una rete unica di sistema. Seguendo la logica del presidente di Confindustria dovremmo dopo il ministero del mare avere un ministero del ferro e uno della gomma?”, si domanda Paolo Uggè. “Spero proprio di no e che il nuovo Governo decida invece di seguire, come suggerito da tempo da Conftrasporto, l’unica strada  davvero percorribile per far crescere il Paese: quella di un sistema logistico integrato e unico, affidando tutto a un unico coordinamento con una sola responsabilità gestionale”.

Una risposta a “No al ministero del Mare: “le scelte sui trasporti via asfalto, rotaia e acqua viaggiano insieme”

  1. Nei periodi storici come questo dove regna l’incertezza e manca una linea politica lucida e precisa su quello che serve al Paese, nascono spesso nuovi pseudo partiti che si accreditano di possedere la verità assoluta, nuove pseudo associazioni che sparano cifre di adesioni che nessuno poi si prende la briga di controllare e ora c’è chi auspica anche nuovi Ministeri, come se l’attuale spreco di risorse pubbliche non sia sufficiente e sotto gli occhi di tutti.
    Intanto gli operatori quelli seri, continuano a lavorare a testa bassa in mezzo a mille difficoltà.
    Bisogna però che questi operatori a qualunque associazione appartengano trovino il tempo di spazzare via con la forza della loro conoscenza del mercato, e delle cose che servono veramente alla crescita del mondo della Logistica Italiana (che non è un mondo che può fare a meno di tutte le modalità di trasporto ma ha bisogno che tutte “remino dalla stessa parte”) tutti questi personaggi che non hanno nulla a che fare con la cultura e il progresso, ma mirano solo e sempre ai loro interessi personali.

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