Con il Tutor meno morti, ma non ci sono mai stati aumenti di tariffe legati a questo aspetto

Gli investimenti sul Tutor non hanno mai prodotto aumenti delle tarifffe. Lo spiega Autostrade per l’Italia che replica alle polemiche nate dalla sentenza con cui la società è stata obbligata a disinstallare tutti i dispositivi perché violano un brevetto. In una nota Autostrade precisa infatti che “la forte riduzione dell’incidentalità sulla propria rete, che ha consentito di raggiungere livelli di sicurezza all’avanguardia in Europa e cui ha contribuito l’introduzione del Tutor nel 2006, non ha mai determinato alcun incremento delle proprie tariffe”.

La Convenzione Unica in vigore dal 2007, ricorda Autostrade, “prevede che gli incrementi tariffari siano determinati unicamente dal recupero di una percentuale dell’inflazione e dalla remunerazione degli investimenti aggiuntivi effettuati sullo sviluppo delle infrastrutture”. Il dato sull’incidentalità era invece “preso in considerazione dalla precedente Convenzione, che risaliva al 1997 e quindi agli anni precedenti alla privatizzazione della società. In particolare gli ultimi dati sull’incidentalità che hanno contribuito a determinare il calcolo dell’incremento tariffario per il 2006 sono stati quelli relativi al 30 giugno 2005, epoca quindi ampiamente precedente all’introduzione del Tutor sulla rete che è avvenuta nel 2006. Autostrade per l’Italia, pertanto, invita gli organi di informazione ad evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione sul tema”.

2 risposte a “Con il Tutor meno morti, ma non ci sono mai stati aumenti di tariffe legati a questo aspetto

  1. Con lo sviluppo di tecnologie e sistemi di sicurezza, percorrere autostrade a 130 km/h oggi, equivale ad andare ai 70-80km/h di 30 anni fa. In sostanza, percorrere lunghe distanze a velocità oggi molto basse, può diventare un serio problema. Io penso che oggi ci siano tutte le condizioni per aumentare la velocità da 130 a 145 km/h (almeno). L’importante è che ci siano poi i necessari controlli per chi eccede. Così come per i limiti imposti sulle autostrade, anche quelli lungo strade a scorrimento veloce (70 km/h) andrebbero rivisti. Non si può continuare a fare finta di niente o per paura di fare scelte considerate “impopolari”.

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