Imprese di trasporti irregolari: ora lo strumento per scoprirle e cancellarle c’è e funziona

In un Paese dove ognuno va  troppo spesso per la sua strada,  realizzando strutture e progetti che non dialogano con gli altri, senza capire l’importanza di collaborare per condividere invece informazioni e servizi, essere riusciti a unire ben sei banche dati, istituite da altrettanti soggetti differenti, e a metterle a disposizione di tutti attraverso un unico portale telematico è cosa di cui andar fieri. E infatti ne va molto fiero  Silvio Faggi, segretario Fiap e vice presidente dell’Albo nazionale dei trasportatori, che chiamato a tracciare  un bilancio di tre anni  di attività dell’Albo stesso,  alla vigilia del cambio della guardia alla guida del Comitato Centrale con l’’insediamento dei nuovi componenti, pone l’accento proprio sul portale telematico, sulla capacità di realizzare  uno strumento “che se utilizzato in modo appropriato può fornire agli enti di controllo su strada, tempo zero, informazioni utili e decisive sulla regolarità delle imprese”, spiega lo stesso Silvio Faggi.  “Penso, per esempio, al trasporto dell’ultimo miglio, all’interno delle aree urbane, dove l’abusivismo è purtroppo elevato. I controlli eventualmente effettuati con l’ausilio di questo strumento, che permette la reale verifica dello status di regolarità delle imprese di trasporto, sarebbero, in buona sostanza, più efficaci e, soprattutto, immediati. Unire ben sei banche dati, istituite da altrettanti soggetti differenti, quando l’abitudine diffusa di enti e organismi vari è quella di generare prodotti che dialogano poco o per nulla tra loro, è stato davvero impegnativo, ma il risultato è notevole e sotto gli occhi di tutti”. Uno strumento la cui importanza è testimoniata dai numeri: come quelli delle oltre 20.000 aziende circa che risultavano essere iscritte all’Albo, ma non alla Camera di Commercio, e per le quali è stato avviato da tempo  l’iter per la cancellazione, mentre altrettante imprese,  iscritte sia all’Albo sia alla Camera di Commercio, sono risultate non  possedere alcun veicolo con il quale esercitare effettivamente l’attività. U”Anomalie”  scoperte grazie ai controlli fatti “in rete” e  destinati non solo a prosegure ma ad aumentare visto che, come ha sottolineato sempre il vicepresidente uscente, “ora si rende necessario verificare il permanere dei requisiti che la vigente normativa richiede per le aziende iscritte, in possesso di veicoli e attive presso la Camera di Commercio, che  risultano essere circa 85.000″. Un mare di imprese che, grazie all’Albo potranno  inoltre presto “verificare direttamente, previa registrazione, le informazioni in archivio loro riguardanti, con la possibilità di intervenire per la loro correzione, qualora errate, e la loro integrazione, qualora mancanti. Dal prossimo 20 marzo  sarà infatti operativa sul sito dell’Albo una apposita interfaccia che permetterà alle aziende di inserire informazioni e correggere errori”. Un’operazione che, oltre ad agevolare la fase di verifica da parte dell’Albo del mantenimento dei requisiti utili alla permanenza dell’iscrizione, eviterà alle imprese di trovarsi esposte a richieste di approfondimento dello status della loro iscrizione, nonché di subire eventuali sanzioni nel caso di inadempimento. “Quello della pulizia e dell’assestamento dell’archivio era uno degli impegni prioritari assunti dall’Albo insediatosi, di fatto, tre anni fa”, conclude Silvio Faggi, “e con la certificazione della regolarità, sulla base dei dati presenti nelle sei banche dati prima, e l’avvio della verifica massiva di tutte le imprese iscritte ora, credo si possa affermare  senza timore di smentita che tale impegno è stato ampiamente rispettato. E pensare che qualcuno ne aveva chiesto la chiusura…”.

2 risposte a “Imprese di trasporti irregolari: ora lo strumento per scoprirle e cancellarle c’è e funziona

  1. lo strumento è sicuramente molto utile e va potenziato ed integrato con altri dati . Va infatti individuato un criterio per legare la regolarità d’impresa anche al numero di mezzi posseduti in rapporto al numero di autisti assunti in Italia almeno per i trasporti nazionali. Una cosa che invece non funziona è l’uso di questo strumento (praticamente nessun committente lo usa al massimo chiedono il durc) e le sanzioni. Come ho già proposto moltissime volte, per risolvere entrambi i problemi, basterebbe non concedere la detrazione del costo e dell’iva per trasporti effettuati da aziende non in regola e tutti lo utilizzerebbero con grande beneficio del settore.

  2. non credo di aver capito: dobbiamo noi correggere e/o integrare????poi loro che fanno: ricontrollano la correttezza dei dati??

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