L’Italia viaggia verso l’inciviltà? L’aggressione a chi voleva entrare in fabbrica a lavorare lo prova

“L’aggressione ai tre lavoratori che hanno cercato di entrare nei magazzini dello stabilimento logistico Stet Italia di Mairano, in provincia di Lodi, mentre era in corso uno sciopero proclamato dai sindacati di base, è inaccettabile”. Ha scelto il palco dell’assemblea generale di Fai Bergamo, ospitata nella sede della Fiera, il vice presidente vicario di Conftrasporto e vice presidente di Confcommercio, Paolo Uggè per ribadire il no, senza alcuna possibilità di “scusante”, a quello che si può definire un vero e proprio viaggio nell’inciviltà perché, come ha sottolineato Paolo Uggé, esiste un diritto di sciopero, ma esiste allo stesso modo un uguale  diritto di non aderire e lavorare. E qualcuno deve difendere questo diritto, perché qualsiasi divergenza non può sfociare in attacchi alla persona. Quelli di Mairano sono atti vili e vanno condannati e repressi dalle forze dell’ordine in modo adeguato”.La violenta aggressione ai danni dei lavoratori davanti alla Stef Italia di Mairano è avvenuta venerdì mattina alle 6 dopo che circa 20 persone, di cui 9 dipendenti di una  cooperativa, hanno bloccato i cancelli del magazzino di logistica, impedendo ai circa 190 lavoratori di recarsi al lavoro. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine alcuni manifestanti hanno aggredito tre persone,tra cui Bruno Di Bartolo, 50 anni, delegato della Fit Cisl, che stava tentando di difendere una lavoratrice che voleva entrare.

Una risposta a “L’Italia viaggia verso l’inciviltà? L’aggressione a chi voleva entrare in fabbrica a lavorare lo prova

  1. Ancora una volta una dimostrazione del fatto che i Sindacati autonomi non hanno diritto a definirsi rappresentanti dei lavoratori, perchè se usano la violenza vuol dire che non hanno altri argomenti. Male hanno fatto le associazioni che sono scese a patti con questi soggetti, ma prima di loro le responsabilità sono dei grandi operatori logistici e courriers che hanno fatto la gara al ribasso delle tariffe della logistica sulle spalle dei lavoratori. Il grande vuoto sulla scena è invece rappresentato dai Sindacati della così detta Triplice, che solo ora si accorgono del terreno perso, arroccati come erano sulle loro posizioni di rendita.
    Ora c’è da ricucire un rapporto sia con i lavoratori che con le tante aziende di autotrasporto che sono diventate anch’esse operatori logistici, e che sono i veri interlocutori di oggi per i Sindacati Confederali, che però continuano a dare segnali di vecchie logiche di gestione nei rapporti con le Associazioni, senza comprendere che il mondo della Logistica corre molto più in fretta, e soprattutto è in grado di spostarsi velocemente in una altra parte di Europa lasciando l’Italia nel torneo di serie B.

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