L’autotrasporto ha perso per strada il 38,1 per cento del carico in dieci anni: ecco i dati

Il trasporto merci su strada in Italia è calato del 38,1 per cento in dieci anni. Secondo un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su base Istat si è infatti passati da 24,9 tonnellate per abitante trasportate nel 2006 a 15,4 tonnellate per abitante trasportate nel 2015. Nei primi anni considerati, dal 2006 al 2010, l’indice del traffico merci su strada in Italia è stato più o meno stabile, mentre dal 2010 al 2014 è calato fortemente, passando da 25,1 tonnellate di merci trasportate per abitante a 15,4 tonnellate. Tra il 2014 e il 2015 il dato è rimasto stabile. 

Dall’analisi relativa alle zone d’Italia emerge che nel 2015 il Trentino Alto Adige era la regione italiana in cui si movimentava la maggior quantità di merce su strada (27 tonnellate per abitante), seguita da Emilia-Romagna (25,7) e Umbria (25,1). Tutte le regioni presentano dati in calo rispetto al 2006, tranne la Calabria, che ha visto un aumento delle merci trasportate su strada del 18,1 per cento dovuto soprattutto all’intensificarsi del traffico legato alle attività dei porti di questa regione.

4 risposte a “L’autotrasporto ha perso per strada il 38,1 per cento del carico in dieci anni: ecco i dati

  1. Strano, da un precedente articolo avevo capito che il problema fosse per gente come Uggè la mancanza del Ponte sullo stretto. Si fa come si fa all’estero, e in una settimana te ne recupero la metà- Ai confini e ai porti per un periodo limitato ti attrezzi per controllo sul cabotaggio: polizia stradale, guardia di finanza, ispettorato del lavoro, addetti società autostrade per controllo incrociato telepass, traduttori e tutto quello che serve per contrastare il fenomeno. Poi, siccome le aziende che frodano han dietro aziende italiane e tutti sappiamo quali sono, si va a casa di queste aziende e si fa un bel controllo. Bisogna finirla coi semirimorchi italiani, i trattori slovacchi e gli autisti romeni con contratti romeni. E poi si prendono anche gli incentivi! Se si vuole il problema si risolve, è ovvio che qualcuno si farà e “qualche amico” andrà scontentato…

  2. Il trasporto su gomma è un bene che si riduca al minimo possibile! Specialmente in un paese che sempre più dichiara di essere “civile”. Punto numero 1: non ci sono strade sufficientemente attrezzate per il transito di TIR sempre più numerosi; 2) l’inquinamento prodotto da questi veicoli è incalcolabile; 3) il numero di incidenti riconducibili alla guida dei TIR (stanchezza in primis) è in aumento (si veda nel merito le statistiche pubblicate dall’ ACI); 4) ha ragione “Cb Valanga” rispetto ai contratti applicati ai camionisti. La mia domanda è: perché devono succedere enormi tragedie prima di affrontare un tema di così palese evidenza? In altri paesi, evidentemente più civilizzati, le merci viaggiano prevalentemente su rotaia e poi vengono smistate su gomma per qualche centinaio di km al massimo. In Italia no! Perché? Se, come ritengo che sia, una questione di business – tutt’altro che scaltro – quali sono veramente i vantaggi di chi tiene le “redini” in mano? Non saranno anche queste forme di schiavitù dal momento che è risaputo che i camionisti sono costretti a percorre migliaia di km nel più breve tempo possibile, pena ricompensi più magri?. Per non parlare dei trucchi e degli intrallazzi operati sui tachimetri ed altri apparati per far risultare il “tutto in regola”…Ma Perché??

  3. Poveretto questo Cb valanga. Purtroppo non tutte le persone hanno il dono di comprendere. Ma questo non è un problema in quanto vi sono buoni samaritani che sono disposti a spiegare. In questo caso nonostante sia stato spiegato che il Ponte sullo stretto non è una priorità del presidente Uggè ma, come Lui ricordava, era considerato prioritario dalla Commissione europea, questo continua a non voler capire. Ce ne faremo una ragione…..

  4. E aloora vogliamo vedere bene le priorita’ delle’Europa? Vogliamo parlare degli accordi con gli Stati Uniti sulla riduzione dei controlli sui prodotti importati o parliamo degli accordi coi paesi africani che permettono l’importazione di pomodori a basso costo dal Senegal e la distruzione del nostro pachino? O vogliamo parlare della priorita’ dal 2025 di importare altra manodopoera a basso costo includendo Serbia e Croazia in Europa? Io non comprendero’ ma mi informo leggendo Gallino o semplicemente sapendo che Ugge’ e’ di Forza Italia, partito che tramite il suo fondatore ha dichiarato che evadere le tasse non e’ cosi immorale e che vuole introdurre l’abusivismo legale. Parliamoci chiaro, il ponte e’ una priorita’ della politica italiana per mangiarci sopra. O vuole che le elenchi non dieci ma cento opere piu’ importanti?

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